“Governo e maggioranza vogliono approvare la cosiddetta riforma della separazione delle carriere esattamente come è entrata in Parlamento: senza confronto e anche velocemente, tanto è vero che arriverà in aula al Senato la prossima settimana senza mandato al relatore, nonostante i tempi per il confronto ci siano. Dunque non c’è nessun confronto di merito in corso, perché altrimenti si potrebbe discutere delle numerose proposte in campo, come ad esempio, tra le altre, la nostra sull’Alta Corte, molto diversa da quella contenuta nel testo. La realtà è che non siamo di fronte a una riforma della separazione delle carriere, non è questo il centro della riforma, ma gli equilibri tra i poteri dello Stato, a partire dalla preoccupante idea, desumibile dai commenti di membri del governo ad alcune sentenze sgradite, che se hai avuto il consenso con il voto, non devi avere nessun limite. Questo ci preoccupa, perché il limite deve essere quello dell’architettura costituzionale e la modifica dei pesi e contrappesi tra i poteri dello Stato qui è in funzione di un potere esecutivo predominante su tutti gli altri poteri. l beni in gioco oggi, a partire dall’autonomia e dell’indipendenza, riguardano non solo la magistratura, ma la libertà dei cittadini e il pluralismo quale principio cardine della nostra Costituzione”.
Lo ha detto la vicepresidente dem del Senato, Anna Rossomando, intervenendo al convegno di Magistratura Indipendente “La riforma costituzionale: evoluzione o involuzione?”.