“Oggi la sfida dell’avvocatura è misurarsi
con l’innovazione, mantenendo fermi i capisaldi di libertà,
autonomia e indipendenza, propri delle professioni intellettuali
e a maggior ragione della professione dell’avvocato. Ora il tema
è se questa sfida possa essere declinata ancora con la legge
professionale del 2012. Io credo, come tra l’altro ha suggerito
l’Aiga in molte occasioni, sia necessario interrogarci su alcuni
aspetti. Penso al tema dell’incompatibilità, nata per tutelare
autonomia e indipendenza, ma che oggi va aggiornata in un mondo
che è radicalmente cambiato. È necessario disciplinare il
fenomeno monocommittenza, su cui sono stati presentati diversi
progetti di legge, anche del Pd, perché c’è in gioco la tutela
dei diritti dei cittadini, oltre che quella di questa figura
atipica di lavoratore. Ci sono poi le questioni della formazione
e delle reti tra professionisti, che in parte è stata accolta,
anche se siamo in attesa del decreto legislativo, mentre manca
ancora tutta la disciplina relativa alle agevolazioni fiscali. In
questo contesto, anche in merito al ricorso a una fase
stragiudiziale più ampia, il sistema si tiene se si investe
sull’avvocatura. Infine per quanto riguarda l’intelligenza
artificiale applicata alla giustizia, c’è bisogno di un maggiore
determinatezza legislativa affinché sia uno strumento di
modernità, ma va certamente governata per evitare che si
trasformi in altro”. Lo ha detto la vicepresidente dem del
Senato, Anna Rossomando intervenendo al congresso dell’Aiga in
corso a Napoli.


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