“Riguardo alla situazione del Tribunale di Ivrea non ci possiamo dire soddisfatti della risposta arrivata oggi dalla sottosegretaria Ferro a nome del governo. Il Tribunale e la Procura della Repubblica, infatti, dopo la revisione della geografia giudiziaria, hanno visto molto ampliate le competenze, ma non è seguito un adeguamento delle piante organiche, né dei magistrati, né del personale degli uffici. I numeri esposti oggi rappresentano un quadro in cui viene coperta a stento la metà dell’organico previsto, quanto a risorse umane: 18 su 29 per quanto riguarda la Procura; 32 su 66 nel Tribunale. Inoltre è stato incrementato solo in parte il numero dei magistrati rispetto ai dati di un anno fa. Senza un intervento mirato e la consapevolezza dell’emergenza che è in atto, non si uscirà da questa situazione gravemente critica: le piante organiche di amministrativi e polizia giudiziaria risultano ancora gravemente insufficienti, fatto che scoraggia anche il reclutamento tramite scorrimento di graduatoria e chiamata tramite procedura di interpello, come ammesso anche dal governo oggi in aula. Le criticità sono state rappresentate platealmente durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario a Torino e sottolineate dalle richieste corali provenienti dal territorio, a partire dal sindaco di Ivrea Chiantore, dagli operatori di giustizia e dagli avvocati, tramite il consiglio dell’ordine. Ritengo quindi necessario arrivare a un ingaggio concreto del governo, un impegno tangibile, ovvero che tra sei mesi ci sia una verifica puntuale del raggiungimento almeno di alcuni obiettivi, tra cui, il principale, l’incremento delle piante organiche”.
Lo dichiara la vicepresidente dem del Senato, Anna Rossomando dopo l’interrogazione sulla carenza di organico nel Tribunale di Ivrea che si è svolta oggi a Palazzo Madama.


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