“Molto condivisibile l’approccio della ministra Cartabia in particolare sul metodo scelto per gli interventi legislativi riguardanti la giustizia attraverso il pieno coinvolgimento del Parlamento. Il tema centrale, minimo comun denominatore di tutte le riforme, riguarda la ragionevole durata del processo, strettamente collegato alla competitività e alla tenuta sociale del Paese; non dimenticando che proprio chi ha meno tutele ha più necessità di garanzie di accesso ai diritti. È certamente importante intervenire con misure mirate di natura processuale, investire su organizzazione e risorse umane e materiali, maggiori fondi agli interventi e alla digitalizzazione. Ma sarà indispensabile ripensare le modalità di lavoro: valorizzare e incentivare le best practices esistenti va in questa direzione. Come ha detto la ministra Cartabia, sarà utile il rafforzamento dell’ufficio del processo per incidere sulla velocità e la qualità dei provvedimenti. Per quanto riguarda l’improrogabile riforma del Csm, la necessaria modifica del sistema elettorale non risolve tutti i problemi: occorre prevedere criteri chiari per le decisioni e lo spacchettamento delle nomine, mentre resta la contrarietà a qualsiasi ipotesi di sorteggio; crediamo infine che il rafforzamento del ruolo degli avvocati nei consigli giudiziari faccia parte di questo intervento.”
Lo dichiara la vicepresidente del Senato e senatrice Pd, Anna Rossomando dopo l’audizione della ministra Cartabia in Commissione Giustizia a Palazzo Madama.


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