“Sul piano del metodo in merito al decreto sicurezza non siamo di fronte a una questione di eleganza istituzionale: il Parlamento da un anno e mezzo stava lavorando sul disegno di legge, anche attraverso il confronto con operatori della giustizia, mondo dell’università, sindacati. Il provvedimento stava per andare in aula e si è voluto travolgere il Parlamento con un decreto legge. Tutto ciò è contro le democrazie parlamentari. Nel merito del provvedimento c’è un attacco a una delle libertà fondamentali, il diritto al dissenso, come chiaro dall’ introduzione di misure come il carcere per blocchi stradali e resistenza passiva. Infine continuiamo a ribadire che non si può fare sicurezza con il populismo penale, perché questo è l’ennesimo caso di populismo penale, con norme bandiera con più reati e più carcere che non hanno effetto deterrenza, come ha tra l’altro ammesso pubblicamente anche il ministro Nordio”.

Lo ha detto questa mattina la vicepresidente dem del Senato, Anna Rossomando, intervenendo alla manifestazione promossa dall’Unione delle Camere a Roma contro il decreto sicurezza.


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