“È in corso uno scambio all’interno della maggioranza sulle tre riforme istituzionali: Autonomia differenziata, Premierato e Giustizia. Un approccio non solo censurabile nel metodo, ma un combinato disposto che comporta un vero e proprio scardinamento dell’architettura della nostra Costituzione. Non siamo di fronte a delle riforme della Costituzione, ma a una riscrittura, anche della storia che ha condotto alla Carta costituzionale; la dialettica tra poteri dello Stato viene sostituita con il cosiddetto “premier pigliatutto”, un capo affidatario. C’è poi da sgombrare il campo rispetto a una domanda a cui vengono date risposte sbagliate, ovvero la domanda di stabilità. La risposta non può essere l’accentramento dei poteri in una sola persona, nella mortificazione del Parlamento e nella disarticolazione dell’equilibrio tra i poteri. Sull’autonomia differenziata: oltre alle enormi sperequazioni che cresceranno nel Paese, avremo poteri accentrati, da un lato, nella Presidenza del Consiglio, e, dall’altro, nei Presidenti di Regione, che avranno ventitré ulteriori materie che finirebbero esclusivamente nelle loro mani. È di fatto un progetto accentratore e illiberale. Per questo sul piano dei pesi e contrappesi, abbiamo proposto vari interventi, mai presi in considerazione dalla maggioranza. Quello che possiamo garantire è che noi continueremo ad alzare la voce, a tutela in particolare di tutti quei cittadini, che in uno Stato democratico e liberale confidano”.
Lo ha detto in aula a Palazzo Madama la vicepresidente dem del Senato, Anna Rossomando, nel corso della discussione generale sul Premierato.