“A 120 anni dalla nascita di Enzo
Sereni dedichiamo una giornata di studio e di riflessione su una
biografia particolare. Un intellettuale, ebreo italiano,
antifascista e antinazista che si oppose strenuamente al
fascismo e al nazismo al punto di scegliere di ritornare in
Italia, in quel momento era in Palestina, per combattere in
prima linea contro i nazisti e fu catturato, torturato e
giustiziato a Dachau. La sua biografia è importante anche perché
fu tra i pionieri del sionismo socialista con un’idea molto
ferma e praticata, in maniera anche molto battagliera, di
coabitazione e di pace nella terra di Palestina collegata ad un
modello di convivenza civile e sociale”. Lo ha detto la
vicepresidente del Senato, Anna Rossomando (Pd), presentando il
convegno “Enzo Sereni (1905-1944). A 120 anni dalla nascita e a
80 anni dalla Liberazione” ora in corso a Palazzo Giustiniani.
“Viviamo un momento di pericolosa recrudescenza dell’antisemitismo.
Parole di odio e di vi che hanno visto tra i bersagli principali la senatrice
Liliana Segre alla quale ovviamente va tutto il nostro sostegno
e che oggi sarà presente seppur in collocamento alla tavola rotonda
che chiuderà il dibattito”. È quanto evidenzia la vicepresidente
del Senato Anna Rossomando (Pd) a margine del convegno ‘Enzo Sereni
a 120 anni dalla nascita e a 80 anni dalla Liberazione’,
nella Sala Zuccari del Senato.
“Confidiamo che l’antisemitismo possa essere emarginato e sconfitto”, aggiunge.
“La situazione a Gaza è assolutamente
intollerabile dal punto di vista umanitario, e proprio la storia
di Enzo Sereni ci insegna che non soltanto si può immaginare, ma
si può praticare una convivenza pacifica: il suo pensiero era
contro ogni nazionalismo, per la costruzione di un’identità dei
popoli basata su un sistema di valori, sulla cui base si può
costruire e praticare la convivenza”.