“Del ddl Nordio rimangono alcune norme di
difficile applicazione come il giudice collegiale per le misure
cautelari, l’interrogatorio preventivo che varrà solo per alcuni
reati, oltre alle disposizioni sulle limitazioni all’informazione
dell’opinione pubblica. Per quanto riguarda l’abuso di ufficio i dati
delle archiviazioni del 2021 e del 2022 sono anche dovuti al fatto che
c’è stata modifica della norma e il gran numero di archiviazioni è
riferito a procedimenti che erano nati prima. Dunque questa
maggioranza sta vendendo ai sindaci la fontana di Trevi, perché questo
reato è già stato modificato; può essere migliorato, ma non è
accettabile abolirlo specificando che lo si fa in attesa di
migliorarlo. La paura della firma dei sindaci è eventualmente
riferibile al danno erariale, sul quale già dalla scorsa legislatura
abbiamo presentato un disegno di legge, così come una proposta di
modifica della legge Severino. Di questo provvedimento rimane una
polverosa rievocazione delle glorie che furono, rispolverando
contrasti e conflitti che pensavamo fossero superati e l’affermarsi di
una cultura autoritaria, illiberale, che tutela soltanto chi ha già il
potere e lascia i cittadini comuni senza alcuna protezione contro gli
abusi”. Lo ha detto la vicepresidente dem del Senato, Anna Rossomando,
intervenendo in aula sul ddl Nordio.


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