La vicepresidente del Senato e
responsabile Giustizia e diritti del Partito democratico,
Anna Rossomando, nel suo intervento in Aula durante la
relazione sull’amministrazione della giustizia, ha
osservato: “Con questo governo abbiamo iniziato un percorso
di riforme in una fase di unita’ nazionale che ci ha
obbligato a lavorare insieme, condividere e decidere.
Abbiamo vissuto questa situazione come una grande occasione
e responsabilita’ per le riforme che dovevano essere
discusse e approvate insieme. Questo spirito – ha continuato
la parlamentare – deve continuare e dobbiamo andare avanti
sulle riforme: interventi sul carcere, giustizia riparativa,
ergastolo ostativo e riforma del Csm. Su quest’ultima il Pd
non ha aspettato i recenti fatti di cronaca per avvertirne
la necessita’ o per avanzare idee e soluzioni. Gli ultimi
due anni sono stati tra i piu’ difficili per la
magistratura. Per contribuire e ricucire, consapevoli
dell’importanza e responsabilita’ della politica, non basta
cambiare la legge elettorale e comunque e’ da escludere ogni
forma di sorteggio”.

L’esponente del Pd ha aggiunto:
“Pensiamo che non si possa fare a meno del pluralismo delle
idee proprio contro la cristallizzazione del potere per il
potere e soprattutto serve una serie di interventi incisivi
sulle modalita’ di lavoro del Csm. Si tratta di una sfida
importante. Il quadro di riferimento per queste riforme deve
essere quello dell’autonomia e indipendenza della
magistratura, della separazione tra i poteri dello Stato
come garanzia contro ogni forma di arbitrio. Abbiamo bisogno
di rafforzare questi principi e non di picconarli. Sappiamo
che non siamo al secondo tempo di una partita cominciata
piu’ di venti anni fa e non conclusa – ha concluso
Rossomando -, siamo all’alba di una nuova era, con le sfide
e le responsabilita’ che questo comporta”.


Ne Parlano