‘E’ falso che i parlamentari guadagnano 13 mila euro, si metta da parte il populismo, facciamo chiarezza e parliamo dei fatti’. Risponde così, con un post su Facebook, il senatore del Pd Francesco Russo a Sebastiano Messina che su Repubblica oggi è intervenuto in merito allo stipendio di senatori e deputati.

‘La buona notizia – scrive – è che sono disposto, da domani, a fare più di quello che chiedi: invece di dimezzarmi il presunto ‘stipendio’ (6650 euro) sono pronto a rinunciare immediatamente a 9000 euro al mese trattenendone 5000. A una condizione, però. Di essere messo in condizione di usufruire (come accade negli altri paesi, al Parlamento Europeo e in molte imprese private) di tutti i servizi di cui necessito per svolgere, al meglio, la mia funzione di Senatore’.

‘Cioè – aggiunge – che sia lo stesso Parlamento a garantire l’assunzione dei collaboratori e le relative spese di segreteria, a rimborsare a piè di lista tutte le spese e gli spostamenti (benzina della macchina, biglietti dei mezzi pubblici, taxi, organizzazione di convegni) riguardanti l’esercizio del mandato che oggi sono ricomprese nel cosiddetto ‘stipendio’.
E per quanto riguarda la diaria (vitto e alloggio), mi ‘accontento’ di avere lo stesso trattamento che il tuo giornale ti fornisce quando sei in trasferta. Facendo così, probabilmente costerei agli italiani più di quanto costo oggi. Anche se spesso prendo la metro per andare in Aula, limito al massimo i taxi e non ho mai preso un’auto blu da quando sono Parlamentare’.

Il senatore del Pd ha poi lanciato una sfida a Messina: ‘Io da inizio legislatura devolvo il 20% del mio stipendio mensile a Banca Etica per finanziare start up di giovani imprenditori. Potresti unirti anche tu. Sarebbe un gesto concreto per aiutare quel Paese pieno di debiti, di disoccupati e di precari senza speranza di cui parli oggi su Repubblica.
Perché non ci vuole poi troppo coraggio per prendere carta e penna e scrivere dieci righe.
Ce ne vuole un po’ di più, invece, per fare le cose concrete. Che sono le uniche, credimi, capaci di restituire un po’ di credibilità e fiducia nella classe dirigente di questo Paese’.


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