Accolta nostra proposta di garantirne ruolo di garanzia
‘Con numerosi altri colleghi ‘facilitatori’ nelle scorse settimane avevamo segnalato il rischio che, in seguito all’approvazione della riforma costituzionale, gli equilibri numerici fra Camera dei Deputati e nuovo Senato rischiavano di consegnare l’elezione del Capo dello Stato alle scelte della pura maggioranza politica. Si sarebbe trasformato così quello che è sempre stato nella storia della Repubblica un organo di garanzia e di equilibrio del sistema istituzionale in una figura di parte, introducendo un presidenzialismo di fatto capace di creare un immediato corto circuito istituzionale fra Presidente della Repubblica e Capo del Governo. Per questo esprimiamo particolare soddisfazione per il voto che, in commissione Affari CostituzionalI, ha accolto lo spirito dei nostri emendamenti, cambiato il testo originale e ha scelto di individuare un quorum di votanti che ‘forzerà’ a scegliere figure di garanzia e ampiamente condivise’. Lo dice il senatore del Pd Francesco Russo.
‘La scelta di partire- prosegue Francesco Russo- con i due terzi dei grandi elettori come avviene ora e poi prevedere i tre quinti a partire dalla quinta votazione, facendo scattare solo dalla nona la maggioranza assoluta restituisce equilibrio al rapporto fra le istituzioni, risolve uno degli ultimi nodi critici della riforma e conferma il ruolo decisivo che il lavoro parlamentare ha avuto nel modificare e arricchire il testo base del Governo’.
‘La scelta di partire- prosegue Francesco Russo- con i due terzi dei grandi elettori come avviene ora e poi prevedere i tre quinti a partire dalla quinta votazione, facendo scattare solo dalla nona la maggioranza assoluta restituisce equilibrio al rapporto fra le istituzioni, risolve uno degli ultimi nodi critici della riforma e conferma il ruolo decisivo che il lavoro parlamentare ha avuto nel modificare e arricchire il testo base del Governo’.