‘Non capisco davvero l’agitazione odierna di Brunetta: l’accordo tra Renzi e Berlusconi, fin da subito, prevedeva che la riforma della legge elettorale andasse a braccetto con quella costituzionale per l’abolizione del Senato. Cosa è cambiato adesso? Perché il Capogruppo di Forza Italia alla Camera in queste ore si straccia le vesti e di fronte al tentativo di blindare con regole certe e scritte – emendamenti D’Attorre e Lauricella – un accordo che finora è stato solo verbale, minaccia di far saltare definitivamente il banco?’. Lo scrive il senatore del Pd Francesco Russo sul suo profilo Facebook, lanciando l’ashtag ‘#BerlusconiMantieniLaParola’.
‘Si dice che il lupo perde il pelo ma non il vizio – prosegue Russo – non sarà mica che, ancora una volta, Berlusconi sta cercando di portare avanti soltanto i propri interessi alle spalle degli italiani? Al Senato, l’altro giorno, assieme a 25 senatori del Partito Democratico, abbiamo sottoscritto un documento per richiamare il Governo e tutto l’arco parlamentare a un moto di responsabilità: far partire nel più breve tempo possibile un piano di riforme che dia in tempi certi una nuova architettura costituzionale al nostro Parlamento e una nuova legge elettorale che faccia davvero scegliere ai cittadini i propri rappresentanti. Sottolineando la necessità che le due riforme vadano a braccetto, proprio per essere certi che a nessuno venga la tentazione di far saltare il tavolo delle riforme, ultimata la sola modifica della legge elettorale. Altrimenti il rischio è che il futuro del Paese, ancora una volta, si impantani dietro strategie, tatticismi e sterili prese di posizione di parte. E davvero, stavolta, non possiamo proprio permettercelo’.
‘Si dice che il lupo perde il pelo ma non il vizio – prosegue Russo – non sarà mica che, ancora una volta, Berlusconi sta cercando di portare avanti soltanto i propri interessi alle spalle degli italiani? Al Senato, l’altro giorno, assieme a 25 senatori del Partito Democratico, abbiamo sottoscritto un documento per richiamare il Governo e tutto l’arco parlamentare a un moto di responsabilità: far partire nel più breve tempo possibile un piano di riforme che dia in tempi certi una nuova architettura costituzionale al nostro Parlamento e una nuova legge elettorale che faccia davvero scegliere ai cittadini i propri rappresentanti. Sottolineando la necessità che le due riforme vadano a braccetto, proprio per essere certi che a nessuno venga la tentazione di far saltare il tavolo delle riforme, ultimata la sola modifica della legge elettorale. Altrimenti il rischio è che il futuro del Paese, ancora una volta, si impantani dietro strategie, tatticismi e sterili prese di posizione di parte. E davvero, stavolta, non possiamo proprio permettercelo’.