La scelta del voto palese si fonda, garantisce, su motivazioni tecnico- giuridiche, «nessun accanimento e nessun cambio di regolamento». E nessuna valutazione politica, giura il senatore Francesco Russo, autore della relazione votata mercoledì. Vicinissimo al premier Letta, sottolinea che mai interrogandosi sulla questione ha pensato alle sorti del governo: «Letta in privato mi ha ribadito quello che dice sempre in pubblico: il governo e questa vicenda sono due cose distinte».
Il Pdl insiste che si tratta del voto su una persona e quindi ci voleva il voto segreto.
«Negli ultimi 20 anni la prassi parlamentare ha ridotto gli spazi di quelli che vengono definiti voti sulla persona. Dal `93 la Giunta per il regolamento di Senato e Camera ha Francesco Russo Senatore del Pd vicino a Enrico Letta cominciato a escludere le autorizzazioni a procedere, considerando prevalente il fatto che la decisione toccasse la composizione dell`organo parlamentare: su 34 casi, 25 sono stati a voto palese. E poi c`è un secondo elemento».
Quale?
«Nel 2007 la Giunta per il regolamento della Camera si trovò davanti a un caso analogo: e venne deliberato che anche in caso di decadenza o incandidabilità si votasse a scrutinio palese».
Dal Pdl però urlano alla persecuzione…
«C`erano buone argomentazioni tecnico-giuridiche anche a sostegno del voto segreto, ma erano molto più forti quelle per il voto palese. Io rappre- sentavo il mio gruppo e ne avevo parlato con il segretario Epifani e il capogruppo Zanda, ma non cì avrei messo la faccia se non fossi stato sicuro delle ottime motivazioni».
Dica la verità, lei che è un lettiano di ferro non si è mai posto il problema che, proponendo il voto palese, avrebbe potuto mettere in difficoltà il governo?
«Io ci tenevo ad arrivare a un parere formalmente e tecnicamente ineccepibile. E anche i colleghi del centrodestra in Giunta hanno mostrato di voler lavorare a questo: nessuno durante i lavori ha parlato di strumentalizzazioni. I toni sono cambiati un minuto dopo il voto».
Con proteste tali da mettere a rischio il governo, appunto…
«Ma vede, se anche potessi vedere un nesso, senza approvarlo, tra l`eventuale decadenza e le sorti del governo, non vedo proprio un nesso tra voto palese o segreto e sorti del governo. Chi dice che il voto palese sia contro Berlusconi?».
Beh, forse nel Pd si temeva che, a voto segreto, ci fosse qualche franco tiratore disposto a salvare Berlusconi…
«Conosco i miei colleghi: anche a voto segreto avrebbero votato tutti per la decadenza. Penso che il dubbio di franchi tiratori avrebbe attraversato altri gruppi, non certo il Pd».
Il Pdl insiste che si tratta del voto su una persona e quindi ci voleva il voto segreto.
«Negli ultimi 20 anni la prassi parlamentare ha ridotto gli spazi di quelli che vengono definiti voti sulla persona. Dal `93 la Giunta per il regolamento di Senato e Camera ha Francesco Russo Senatore del Pd vicino a Enrico Letta cominciato a escludere le autorizzazioni a procedere, considerando prevalente il fatto che la decisione toccasse la composizione dell`organo parlamentare: su 34 casi, 25 sono stati a voto palese. E poi c`è un secondo elemento».
Quale?
«Nel 2007 la Giunta per il regolamento della Camera si trovò davanti a un caso analogo: e venne deliberato che anche in caso di decadenza o incandidabilità si votasse a scrutinio palese».
Dal Pdl però urlano alla persecuzione…
«C`erano buone argomentazioni tecnico-giuridiche anche a sostegno del voto segreto, ma erano molto più forti quelle per il voto palese. Io rappre- sentavo il mio gruppo e ne avevo parlato con il segretario Epifani e il capogruppo Zanda, ma non cì avrei messo la faccia se non fossi stato sicuro delle ottime motivazioni».
Dica la verità, lei che è un lettiano di ferro non si è mai posto il problema che, proponendo il voto palese, avrebbe potuto mettere in difficoltà il governo?
«Io ci tenevo ad arrivare a un parere formalmente e tecnicamente ineccepibile. E anche i colleghi del centrodestra in Giunta hanno mostrato di voler lavorare a questo: nessuno durante i lavori ha parlato di strumentalizzazioni. I toni sono cambiati un minuto dopo il voto».
Con proteste tali da mettere a rischio il governo, appunto…
«Ma vede, se anche potessi vedere un nesso, senza approvarlo, tra l`eventuale decadenza e le sorti del governo, non vedo proprio un nesso tra voto palese o segreto e sorti del governo. Chi dice che il voto palese sia contro Berlusconi?».
Beh, forse nel Pd si temeva che, a voto segreto, ci fosse qualche franco tiratore disposto a salvare Berlusconi…
«Conosco i miei colleghi: anche a voto segreto avrebbero votato tutti per la decadenza. Penso che il dubbio di franchi tiratori avrebbe attraversato altri gruppi, non certo il Pd».