‘Quello che ci apprestiamo a votare non è il testo del Nazareno come ho sentito ripetere fino alla noia. È il testo di palazzo Madama e gli atti parlamentari lo testimoniano in modo inequivoco. Non è la scelta di un parlamento succube e rassegnato davanti ad un presunta volontà totalitaria del Governo, inviterei tutti a non avvalorare questa tesi macchiettistica che fa passare in secondo piano tre mesi di lavoro intenso, centinaia di ore di dibattito, migliaia di emendamenti’. Lo ha detto il Senatore del Pd Francesco Russo intervenendo nel dibattito sulle Riforme in corso nell’Aula del Senato.
‘Abbiamo lavorato sulla Carta Costituzionale – ha sottolineato Russo – con il coraggio di mettere ‘il vino nuovo in otri nuovi’, di difendere i principi della partecipazione e della democrazia senza nostalgia per pur nobili modelli novecenteschi, di usare la fantasia che serve a costruire il futuro e non ad imbalsamare le istituzioni del passato il cui fallimento spinge oggi ad un’ansia riformatrice dai tratti perfino emergenziali’.
‘Ci sono innovazioni che faranno di questo Senato un modello peculiare in Europa e voglio ricordare che 45 colleghi, di quasi tutti i gruppi – ha aggiunto il senatore Pd – hanno sottoscritto un mio emendamento finalizzato a dare al nuovo Senato, accanto al profilo di Camera delle Autonomie quello di una chiara e forte vocazione europea. Se c’è una responsabilità che in molti avvertiamo rispetto al futuro del nostro Paese è quella di aiutare l’Italia ad uscire dal proprio provincialismo, dall’illusione della autosufficienza, recuperando un legame forte con il mondo che spesso corre a velocità doppia della nostra’.
‘Sentiamo tutti il peso dell’irripetibile eredità di chi ha elaborato la Carta Costituzionale quasi settant’anni fa. Ma credo che una generazione debba, se vuole davvero corrispondere alle responsabilità che il proprio tempo le affida, avere il coraggio dell’ambizione, quella che non fa non misurare ogni giorno la distanza con la grandezza dei padri, ma spinge ad impegnarsi per lasciare un pegno per il futuro dei propri figli!’
ha concluso Francesco Russo.

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