Serve partecipazione congiunta delle operazioni di soccorso
‘Dobbiamo in ogni modo evitare che l’indifferenza e l’abitudine ci facciano dimenticare la nostra responsabilità nei confronti delle migliaia di donne e uomini che ogni anno rischiano la vita in viaggi disperati verso le coste italiane: oggi il Senato ha compiuto un piccolo-grande passo in tal senso’. Così il senatore democratico Francesco Russo, membro del direttivo del Gruppo Pd e relatore, in Commissione Esteri, sul Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio relativo alla sorveglianza delle frontiere marittime esterne dell’UE dopo il voto unanime favorevole della Commissione.
‘Ancora le cronache degli ultimi giorni ci hanno riproposto la tragedia di vite umane perdute in viaggi della speranza sempre più drammatici in cui il destino delle persone rischia di essere considerato di valore inferiore persino a quello dei tonni le cui gabbie diventano l’ultimo appiglio cui aggrapparsi” – commenta Russo.
“Serve un’azione chiara e coordinata da parte dell’Unione Europea, in linea con i principi di centralità della persona che costituiscono le fondamenta del nostro millenario umanesimo. Il provvedimento preso in esame oggi va proprio in questa direzione, cioè garantire una più efficace azione di localizzazione, intercettazione e soccorso delle imbarcazioni degli immigrati rendendo realmente effettivo il principio di non respingimento”.
“Per questo motivo, alla Commissione Esteri del Senato, abbiamo sentito la necessità di rafforzare lo spirito di solidarietà fra i diversi paesi nel controllo delle frontiere marittime, auspicando che sia possibile una partecipazione sempre più congiunta alle operazioni di soccorso, evitando che tutto il peso dell’accoglienza ricada automaticamente sulla nazione le cui unità effettuano i salvataggi in mare.
L’Europa che ci piace – chiude il senatore – si rafforza anche nel costruire un volto solidale e più accogliente e l’auspicio condiviso è che i terribili fatti dei questi mesi e di questi anni diventino presto una triste esperienza del passato”.

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