Il nostro disegno di legge è profondamente radicale: non è un caso che sia stato sottoscritto solo da sei senatori
‘La riforma costituzionale per l’abolizione del Senato è depositata dal 20 marzo. E’ ora di agire. Bisogna necessariamente semplificare e snellire il sistema istituzionale attuale, garantendo un canale continuo di comunicazione e di interazione con le autonomie locali, con le rappresentanze sociali e con i singoli cittadini’. Lo afferma Roberto Ruta, senatore del Partito Democratico, che insieme alla senatrice Laura Puppato ha presentato in conferenza stampa il disegno di legge. Oltre a loro, il testo è stato sottoscritto anche dai senatori democratici Lucrezia Ricchiuti, Francesco Scalia, Stefania Pezzopane e dalla senatrice del Gruppo Misto Paola De Pin.
‘Il nostro dl affida il potere legislativo alla sola Camera dei Deputati e prevede la diminuzione di oltre la metà del numero dei parlamentari – spiega Ruta che è primo firmatario del ddl – che passeranno da 945 a 430. Ad ogni regione viene garantita una rappresentanza minima di tre deputati a prescindere dal numero di residenti. E soprattutto viene resa obbligatoria la pubblicazione dei disegni di legge, così come provvisoriamente licenziati dalle commissioni della Camera, per quindici giorni, per consentire osservazioni da parte delle rappresentanze di forze sociali, economiche e produttive o di cittadini singoli o associati. Trascorso questo periodo la Commissione esamina le osservazioni e se ritiene modifica il testo licenziandolo e trasmettendolo alla Camera per l’esame definitivo’.
‘Non è un caso che questo disegno di legge costituzionale sia stato firmato da così pochi colleghi senatori – ha detto la senatrice Laura Puppato – perché è una proposta profondamente radicale. Porta il segno di un netto cambiamento rispetto al passato ed è una sfida al già conosciuto. E’ un atto che vuole profondamente cambiare la politica e la sua rappresentanza nel contempo ritornando allo spirito dei Costituenti del 1946 che oggi chiederebbero riduzione, semplificazione e trasparenza. Inoltre essi certamente valuterebbero che le tecnologie ormai permettono una conoscenza diffusa in tempo reale, e per questo risulta inutile il dispendio di energia e di documentazione cartacea che invece risultava obbligatorio all’origine della nostra Repubblica. Riduzione di costi, una rappresentanza adeguata ai parametri europei e maggiore efficienza: questo e’ l’intento del ddl presentato oggi’.

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