Grazie alla Legge di stabilità il Veneto otterrà benefici per un miliardo di euro. Il conto l`ha fatto il senatore Giorgio Santini, capogruppo Pd in commissione Bilancio a Palazzo Madama, dopo aver messo in fila tutti i provvedimenti della manovra, dalla disattivazione dell`Iva all`abolizione della Tasi sulla prima casa.
 Senatore Santini, come è arrivato a un miliardo?
«Intanto bisogna dire che questa è una Legge di stabilità che ha obiettivi espansivi. È una manovra che dà continuità ai provvedimenti dello scorso anno quando si puntò su taglio dell`Irap e bonus di 80 euro, ma che quest`anno oltre che alle imprese si rivolge anche alle famiglie. Visto che lo scenario internazionale è mutato tra guerre, situazione della Cina e vicenda Volkswagen, la scelta è stata di spingere di più sulla domanda interna».
L`Iva non salirà dal 22% al 24%. Per il Veneto cosa significherà?
«Il gettito dell`Iva in Veneto è di circa 11 miliardi all`anno, si stima pertanto in circa 200 milioni il risparmio per quanti in Veneto acquisteranno beni e servizi».
Tasi, non sarebbe stato più equo far pagare chi può permetterselo?
«Stiamo parlando di prima casa e cioè dell`80% degli italiani, percentuale che in Veneto è ancora più alta. Pagheranno i proprietari di ville e castelli, gli altri saranno esentati. Per il Veneto sono circa 300 milioni di euro che rimarranno nelle tasche dei proprietari della prima casa e degli inquilini. E poi c`è l`Eco-bonus per le ristrutturazioni e l`acquisto di mobili ed elettrodomestici, incentivi che nel 2014 hanno attivato investimenti per 28,5 miliardi e garantito oltre 420.000 posti di lavoro, e che in Veneto dovrebbero consentire per il 2016 un volume di affari superiore ai 2,5 miliardi e il mantenimento di almeno 40.000 posti di lavoro. Tutti interventi volti a ridare fiducia alle famiglie perché tornino a investire sulle abitazioni».
Le imprese venete cosa devono aspettarsi?
«Oltre all`abolizione dell`Imu agricola e sugli ‘imbullonati’, c`è tutta la partita sulla decontribuzione per le assunzioni a tempo indeterminato – e ricordo che in Veneto abbiamo avuto, al 30 ottobre, 100mila contratti a tempo indeterminato. Poi ci sono le modifiche al regime delle partite Iva che possono interessare buona parte dei 647mila lavoratori autonomi veneti. Anche queste sono misure per rafforzare la crescita. Messe tutte assieme dai 200 milioni dell`Iva ai 60 di diminuzione dell`aliquota Ires ai 160 di decontribuzione – si arriva a circa un miliardo di benefici solo in Veneto».
 Dove secondo lei la manovra è modificabile?
«Siamo un po` preoccupati sul tema delle ex Province, riguardo alle funzioni di scuole e strade: era previsto un taglio di un miliardo, poi ridotto a 600 milioni. Questa operazione ha liberato risorse per 400 milioni, ma non basta. Bisognerà intervenire in Parlamento».
Il governatore Luca Zaia dice che state ‘ammazzando’ la sanità pubblica: gli avete tolto 250 milioni.
 «Non è così. Non sono tagli, ma riduzioni degli incrementi del Fondo sanitario nazionale: rispetto ai 4 miliardi di incremento, è stato deciso di darne 2. Il Fondo anziché passare da 110 a 113 miliardi, passerà a 111, peraltro garantendo i livelli di assistenza sociali. Togliere 2 miliardi a un fondo di 113 miliardi è 1`1,8% in meno. Per il Veneto, che ha un budget di oltre 8 miliardi, sono 160-170 milioni. Se Zaia dice che tagliare 1`1,8% non è possibile, non gli credo. E non dica che sono tagli indistinti: le Regioni che sprecano sono già state sanzionate. E stiamo cominciando ad applicare i costi standard».
 Senatore, il premier è stato in Veneto – Treviso e Venezia due volte nel giro di una settimana. Fosse stato un suo consulente della comunicazione gli avrebbe consigliato di fare un salto in Riviera del Brenta dove l`aspettano dal tornado dell`8 luglio?
«Nella Legge di stabilità per la prima volta c`è un fondo per le emergenze – vale per il tornado o le frane – 1,5 miliardi di contributi ai privati sotto forma di credito di imposta. Quanto alla visita, la penso anch`io così».

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