Da tempo era necessario un intervento normativo che risolvesse una pesante contraddizione riguardante il carico fiscale degli ‘impatriati’, cioè i giovani che lavoravano all’estero e che con una legge del 2013 furono incentivati a rientrare in Italia con una forte riduzione fiscale. Una successiva legge ridusse questo vantaggio fiscale e conseguentemente i giovani dovettero esercitare una opzione tra i due regimi e corrispondere un conguaglio fiscale per l’anno 2016 molto oneroso, entro luglio 2017. La norma approvata oggi nel decreto fiscale prevede la restituzione delle maggiori imposte eventualmente versate per l’anno 2016, ipotizzando di dover restituire imposte per un onere di 13,4 milioni di euro per il bilancio pubblico. Verrà così sanata una situazione particolarmente spiacevole che aveva colpito molti giovani che avevano deciso di rientrare in Italia. Il fenomeno fu definito allora ‘il rientro dei cervelli’ e i successivi fatti determinarono una ferita profonda tra questi giovani rispetto al proprio paese, che prima li aveva incentivati a rientrare e poi chiedeva loro un pesante sacrificio fiscale. Con il provvedimento odierno questa ferita viene almeno in parte sanata e ciò potrà coinvolgere maggiormente i giovani e le loro famiglie nello sforzo collettivo di ripresa in atto nel Paese”. Lo dichiara il senatore Giorgio Santini, capogruppo Pd in commissione Bilancio.


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