“Per valutare le previsioni del DEF 2016 è necessario pensare alla situazione di crisi economica che il Governo è stato chiamato ad affrontare dal 2013 e ricordare che i dati della crisi di questi anni fotografano una situazione ben peggiore della grande crisi del 1929.” Lo dichiara il senatore Francesco Scalia a margine dell’approvazione del Documento di Economia e Finanza, che aggiunge:”Tuttavia, nonostante una congiuntura economica non positiva a livello internazionale, il Paese grazie alle riforme del Governo e ai sacrifici degli italiani ha invertito la tendenza e sui principali indicatori è passato dal segno meno al segno più. Non basta, bisogna fare di più, ma è innegabile il cambiamento in atto. Prima di tutto sul prodotto interno lordo che, dopo il meno 2,8% del 2012, il meno 1,7% del 2013 e il meno 0,3% del 2014, nell’anno passato ha registrato un più 0,8% e nel 2016 segnerà un più 1,2%. Anche sull’andamento del tasso di disoccupazione si registra già un miglioramento ed è previsto che scenda fino al 10,6% nei prossimi anni, dal 13% del 2013. Sia la spesa pubblica che la pressione fiscale sono indirizzate verso sensibili riduzioni e l’imponente debito pubblico già dal 2016 scenderà dello 0,3%. L’Italia – chiude Scalia- negli anni pre-crisi aveva un pil pro capite sensibilmente superiore alla media europea. Ora è sotto la media europea. Ci sono a spiegare questa situazione certamente ragioni dipendenti dalla crisi mondiale, ma anche questioni domestiche, come quella che ha visto per lungo tempo la politica parlare delle riforme solo nei talk show televisivi. Oggi, invece, le riforme si pensano e si realizzano e gli italiani risaliranno la china. Anzi lo stanno già facendo.”
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