“La vicenda delle firme false, che il Movimento 5 Stelle cerca di far passare come una brutto pasticcio di volontari maldestri, è una macchia d’olio che si allarga sempre di più. Siamo arrivati a 13 indagati, che si rifiutano di rispondere ai magistrati, e non è ancora finita. Non solo gli esponenti del M5S, quelli che sanno solo scandire “o-ne-stà o-ne-stà”, hanno violato la legge, ma la vicenda palermitana rivela ancora una volta che dentro il movimento di Grillo è in atto una guerra intestina, tutti contro tutti. Le inchieste sono partite grazie a segnalazioni che venivano dall’interno dei 5 stelle e questo la dice lunga sul clima che si respira lì dentro. Altro che restitution day, Grillo, Di Maio e Di Battista invece di parlare di tutto tranne che degli avvisi di garanzia e delle inchieste che da Bologna a Palermo coinvolgono i pentastellati facciano chiarezza una volta per tutte”.
Lo afferma il senatore del Partito democratico Francesco Scalia.