“Disciplinare la crisi di impresa costituisce un obiettivo non rinviabile per il Pd e per il suo governo, sia perché l’attuale impianto risale al 1942, sia perché oggi le norme vigenti non rispondono ai bisogni del sistema economico e sociale del nostro Paese”. Lo dichiara il senatore del Pd Francesco Scalia, relatore in Commissione Industria sulla delega al governo per la nuova legge fallimentare.
“L’esigenza di una nuova normativa- spiega Scalia – origina dalla necessità di non decretare la morte civile dell’imprenditore che viene colpito da una crisi, come purtroppo accade oggi, e il diritto dei creditori ad essere soddisfatti nei tempi più rapidi possibili. Troppo spesso, infatti, accade che a fronte di una crisi d’impresa, di una procedura concorsuale conseguano a pioggia le crisi delle imprese creditrici della prima. Pertanto, è urgente determinare un approccio innovativo, come fa la delega, e insistere, tra le altre cose, nel chiedere al governo che nell’esercizio della delega venga attribuita priorità alla trattazione delle proposte che assicurino la continuità aziendale, considerando la liquidazione giudiziale come l’ultima ipotesi, di ridurre i costi e la durata delle procedure concorsuali e assicurare – conclude il senatore dem – la specializzazione dei giudici addetti alla materia concorsuale, ampliandone le competenze”.