“Comprendere le cause e le problematiche della vicenda Volkswagen e quali possano essere le sue ricadute per i consumatori italiani, il settore automobilistico e l’ambiente”.
Lo scrivono i senatori Salvatore Tomaselli e Massimo Caleo, capigruppo Pd nelle Commissioni Industria e Ambiente di Palazzo Madama, in una lettera indirizzata ai presidenti delle due Commissioni nella quale chiedono che la vicenda Wolkswagen venga esaminata dai parlamentari membri in sessione comune in una apposita attività conoscitiva.
“La manipolazione dei valori dei gas di scarico di circa 11 milioni di automobili prodotte dalla più grande azienda tedesca – spiegano Caleo e Tomaselli – pone problematiche di natura ambientale, concorrenziali e di tutela dei consumatori tratti in inganno dalle false comunicazioni diffuse dalla Volkswagen”.
L’iniziativa, secondo i due senatori, potrà aiutare a chiarire “quante siano le autovetture Volkswagen coinvolte dalla vicenda in questione nel nostro Paese; quali siano le ricadute ambientali nel nostro territorio; quali siano i sistemi di rilevazione dei gas di scarico adottati e i sistemi di verifica e controllo dei medesimi, nonché del software delle autovetture, e se vi siano sistemi di rilevazione uniformi per tutte le case automobilistiche; se siano coinvolte nella vicenda anche altre aziende del settore automobilistico, come pare possibile dalle ultime notizie, e, infine, quali iniziative, anche normative, possano essere intraprese nel territorio nazionale e della Ue a tutela dei consumatori, dell’ambiente e di una corretta e trasparente competizione di mercato”.
Il lavoro congiunto delle due commissioni, secondo Tomaselli e Caleo, potrà rappresentare “lo strumento più adeguato per portare a conoscenza del Parlamento e dell’opinione pubblica la situazione che si è venuta a creare” e perciò, concludono i parlamentari democratici, “appare opportuno procedere all’audizione dei soggetti istituzionali – dal Governo agli enti ispettivi – e dei soggetti portatori d’interesse – dai produttori ai consumatori – per conoscere le problematiche e le eventuali soluzioni, da sostenere anche in sede europea, affinché situazioni del genere non abbiano più a ripetersi”.
Lo scrivono i senatori Salvatore Tomaselli e Massimo Caleo, capigruppo Pd nelle Commissioni Industria e Ambiente di Palazzo Madama, in una lettera indirizzata ai presidenti delle due Commissioni nella quale chiedono che la vicenda Wolkswagen venga esaminata dai parlamentari membri in sessione comune in una apposita attività conoscitiva.
“La manipolazione dei valori dei gas di scarico di circa 11 milioni di automobili prodotte dalla più grande azienda tedesca – spiegano Caleo e Tomaselli – pone problematiche di natura ambientale, concorrenziali e di tutela dei consumatori tratti in inganno dalle false comunicazioni diffuse dalla Volkswagen”.
L’iniziativa, secondo i due senatori, potrà aiutare a chiarire “quante siano le autovetture Volkswagen coinvolte dalla vicenda in questione nel nostro Paese; quali siano le ricadute ambientali nel nostro territorio; quali siano i sistemi di rilevazione dei gas di scarico adottati e i sistemi di verifica e controllo dei medesimi, nonché del software delle autovetture, e se vi siano sistemi di rilevazione uniformi per tutte le case automobilistiche; se siano coinvolte nella vicenda anche altre aziende del settore automobilistico, come pare possibile dalle ultime notizie, e, infine, quali iniziative, anche normative, possano essere intraprese nel territorio nazionale e della Ue a tutela dei consumatori, dell’ambiente e di una corretta e trasparente competizione di mercato”.
Il lavoro congiunto delle due commissioni, secondo Tomaselli e Caleo, potrà rappresentare “lo strumento più adeguato per portare a conoscenza del Parlamento e dell’opinione pubblica la situazione che si è venuta a creare” e perciò, concludono i parlamentari democratici, “appare opportuno procedere all’audizione dei soggetti istituzionali – dal Governo agli enti ispettivi – e dei soggetti portatori d’interesse – dai produttori ai consumatori – per conoscere le problematiche e le eventuali soluzioni, da sostenere anche in sede europea, affinché situazioni del genere non abbiano più a ripetersi”.