‘Il processo per l’omicidio della Sindaca di Cardano al Campo Laura Prati, a cui un vigile sospeso dal servizio sparò il 2 Luglio 2013 e ne causò la morte, avvenuta 20 giorni dopo, si conclude oggi in primo grado con l’ergastolo per l’assassino. Nulla ci riporterà indietro, nulla potrà ridare Laura all’affetto dei suoi cari, alla sua città. Però possiamo dire che giustizia è stata fatta, e questo ha un grande valore’. Lo dicono le senatrici del Pd Erica D’Adda, Doris Lo Moro e Patrizia Manassero.
‘Un valore sostanziale – proseguono le senatrici del Pd – perché i fatti hanno avuto dalla giustizia il riconoscimento che era dovuto. Un valore civile, perché questo dice ai nostri cittadini, ad una comunità ferita, che non è sola e che il legame con le istituzioni esiste, e si rafforza nei momenti in cui viene minacciato. Quando un amministratore svolge il proprio ruolo con onestà competenza e moralità, non pensa di dare la vita. Sa però di non poter cambiare il proprio comportamento, e ne accetta le conseguenze. Sperando, sapendo, che la propria testimonianza sarà punto di riferimento per tutti. Per i concittadini, per i giovani, per le altre realtà territoriali, per gli altri colleghi. Sapendo, sperando, che lo Stato svolgerà il suo compito punendo i colpevoli. E oggi questo compito è stato assolto. Non c’è gioia, non potrà più esserci. C’è il senso che altro risultato sarebbe stato un oltraggio alla sua memoria. Così non è stato e la nostra fiducia – concludono le senatrici dem – è resa più solida e consapevole’.
‘Un valore sostanziale – proseguono le senatrici del Pd – perché i fatti hanno avuto dalla giustizia il riconoscimento che era dovuto. Un valore civile, perché questo dice ai nostri cittadini, ad una comunità ferita, che non è sola e che il legame con le istituzioni esiste, e si rafforza nei momenti in cui viene minacciato. Quando un amministratore svolge il proprio ruolo con onestà competenza e moralità, non pensa di dare la vita. Sa però di non poter cambiare il proprio comportamento, e ne accetta le conseguenze. Sperando, sapendo, che la propria testimonianza sarà punto di riferimento per tutti. Per i concittadini, per i giovani, per le altre realtà territoriali, per gli altri colleghi. Sapendo, sperando, che lo Stato svolgerà il suo compito punendo i colpevoli. E oggi questo compito è stato assolto. Non c’è gioia, non potrà più esserci. C’è il senso che altro risultato sarebbe stato un oltraggio alla sua memoria. Così non è stato e la nostra fiducia – concludono le senatrici dem – è resa più solida e consapevole’.