In nome dei ladri non possiamo mettere in pericolo le basi della democrazia
«Io sostengo lealmente il governo Letta ma sul finanziamento ai partiti mi sento di lanciare un segnale d`allarme. Al governo dico: state molto attenti a quello che fate, qui c`è in gioco la democrazia e non vorrei che l`Italia si allontanasse dal modello europeo». E` accorato l`appello di Ugo Sposetti, senatore Pd, una vita nel Pci, tesoriere dei Ds (ancora in carica per sciogliere il nodo dei debiti) e soprattutto coriaceo e schietto come forse solo i viterbesi sanno essere.
 Senatore, dalla prossima settimana si entra nel vivo della discussione sulla proposta di legge del governo che prevede una graduale abolizione dei rimborsi elettorali. Lei resta contrario?
«Se possibile le mie perplessità sono aumentate».
Perché?
«Già i saggi, di Napolitano avevano difeso le ragioni del finanziamento ora la Camera ha ascoltato gli esperti della materia e sono emersi rilievi molto pesanti sul testo presentato dal governo».
 Qualche esempio?
«Uno in particolare: il governo non tiene conto di quello che succede in Europa».
Ovvero?
«Il Parlamento europeo sta modificando il suo regolamento e nel nuovo c`è scritto che i partiti europei hanno bisogno di un riconoscimento giuridico, che devono avere regole interne di trasparenza e che devono ricevere risorse pubbliche del bilancio europeo (risorse quindi pagate anche dagli italiani) in quanto, cito, ‘strumento essenziale di democrazia’.  Insomma, potrebbe accadere che gli italiani finanziaranno i partiti europei rifiutandosi di sostenere i propri. E` logico? E` giusto?».
Però il grado di correttezza nei partiti italiani si è dimostrato in troppi casi inferiore a quello della media Ue.
«Alt. A parte che il livello elevato della corruzione italiana non riguarda solo la politica, non nego certo la presenza dei ladri in politica. Quando i militanti del mio partito – molti dei quali condividono le mie idee visto il seguito delle iniziative che tengo in giro per l`Italia – mi chiedono dei politici ladri io mi avvalgo della facoltà di non rispondere. Hanno ragione. Ma in nome dei ladri, in nome di messaggi semplici dell`antipolitica, non si possono mettere in pericolo le basi di una democrazia di stampo europeo».
Quanto spendono i Paesi europei per i loro partiti?
«La Germania versa 5,64 euro per abitante; la Francia, 2,84 euro; la Spagna 2,46 euro, l`Italia 1,52 euro sulla base della legge dell`anno scorso che ha dimezzato, ripeto dimezzato, i rimborsi ai partiti».
Un momento. Nelle sue cifre italiane non ci sono altri finanziamenti come quelli di Camera e Senato ai gruppi politici.
 «Anche le cifre degli altri Paesi non comprendono altri versamenti». A ben guardare, però, anche il governo, con il meccanismo del due per mille di fatto carica il costo dei partiti sul bilancio pubblico. «Vero. Ma quel sistema ha una volgarità intrinseca».
Quale?
«Che dieci milioni di pensionati non raggiungono il due per mille di un grande imprenditore».
 Ma lei cosa propone in concreto?
«Il finanziamento pubblico è stato appena dimezzato. Sarebbe logico aspettare qualche anno e agire dopo averne verificato gli effetti. Comunque deciderò il da farsi in Senato dopo aver visto le eventuali modifiche alla legge che saranno apportate dalla Camera».
E se il governo si impuntasse sul suo testo?
«Chiederò al mio capogruppo il permesso di dissentire. E di fare proseliti in difesa della de-mo-cra-zia».

Ne Parlano