”Al termine dell’iter del decreto noi avremo riscritto così l’articolo 49: tutti i cittadini hanno diritto a concorrere e a determinare la politica nazionale attraverso il proprio reddito”. Questo stiamo scrivendo, un grande capolavoro.”Lo dice il senatore del Pd Ugo Sposetti, che e’ stato per lungo tempo tesoriere dei Ds, in un appassionato intervento contro il decreto sul finanziamento dei Partiti, voluto soprattutto dal segretario del suo partito.
”La fretta di correre più veloce dei sentimenti di antipolitica ci fa perdere di vista che il nostro obiettivo come legislatori
– afferma Sposetti – è di lavorare affinché ci sia una democrazia partecipata, ampliando, attuando, concretizzando
questi articoli della Costituzione che ci indicano la strada, e non stracciandoli a seconda delle necessità e delle
convenienze”.
”La democrazia – chiede Sposetti – è un valore? La democrazia è diventata un peso per i cittadini italiani? Come e dove si forma la classe dirigente italiana? La spinta e la forza dell’antipolitica, della demagogia, del qualunquismo hanno
scritto questo decreto”. ”L’antipolitica, la demagogia, il qualunquismo – ammonisce Sposetti – non si accarezzano ma si
combattono con la buona politica, il recupero dei valori e con l’etica del comportamento”.
”In questi mesi – conclude l’ex tesoriere – ho incontrato molti giovani che chiedono più politica, auspicano partiti
moderni e trasparenti; chiedono etica, valori e moralità. Certamente chi come noi ha svolto questo lavoro, e io mi assumo
tutte le responsabilità, naturalmente non penali, ha dato formidabili argomenti all’antipolitica. Mi sento responsabile.
Non ci siamo controllati”.

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