“Nell’esprimere il voto favorevole sull’ordine del giorno sulla Conferenza sul futuro dell’Europa, che come Pd abbiamo fortemente voluto e che abbiamo costruito
con tutta la maggioranza, voglio sottolineare che si tratta di
una proposta che impegna il governo e lo rafforza nel chiedere
l’avvio di una Convenzione europea per rafforzare la costruzione
europea. In occasione della festa dell’Europa il 9 maggio, a
Strasburgo si concluderanno i lavori della Conferenza. Dovrà
essere l’occasione per lanciare una nuova Convenzione europea
per la modifica dei trattati di cui l’Ue ha profondo bisogno”.
Lo ha detto in Aula il senatore Alessandro Alfieri, capogruppo
del Pd nella commissione Esteri di Palazzo Madama che ha
partecipato ai lavori della Conferenza sul futuro dell’Ue.
“La Conferenza – ha spiegato – è stato uno strumento
innovativo per testare un modello di partecipazione allargata
nelle nostre democrazie rappresentative un po’ stanche, alle
prese con nuove ansie e preoccupazioni delle opinioni pubbliche.
La Conferenza sul futuro dell’Europa può essere una spinta
decisiva sul tema vero: la capacità dell’Ue e dei Paesi europei
di rispondere alle sfide internazionali che hanno bisogno di una
dimensione comunitaria quali i cambiamenti climatici, l’uscita
dalla crisi economica, il contenimento dei costi dell’energia e
delle materie prime e la sicurezza e la stabilità del nostro
continente”. E ha concluso: “La guerra ci insegna che se l’Ue
non vuole essere solo un gigante economico ma anche un attore
globale capace di incidere nel nuovo scenario internazionale,
deve dotarsi di strumenti di decisione più efficaci, a partire
dall’eliminazione del principio dell’unanimità. Cos’altro deve
accadere oltre a una guerra nel cuore dell’Europa che arriva
dopo una spaventosa pandemia, perché l’Unione si doti di una
politica estera e di difesa comuni? Senza questo passaggio, che
implica la revisione dei Trattati, gli appelli alla pace
resterebbero velleitari. Abbiamo troppo a lungo delegato agli
Usa anche la pace in Europa, ora occorre che l’Ue si rialzi e
investa su se stessa”.


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