“Non più un asse franco-tedesco” ma “un motore a tre” con l’Italia. Questo “ci riempie di responsabilità, governo e forze parlamentari. Il voto di oggi interroga e responsabilizza tutti, parlamentari e governo, abbiamo il dovere di dare un mandato chiaro, avendo in mente la credibilità del Paese. Serve una risoluzione con impegni precisi, è stato fatto un lavoro importante che non sarebbe giusto frustrare”. Lo ha detto Alessandro Alfieri, senatore PD, intervenuto in Aula nel dibattito seguito alle comunicazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi. A giudizio di Alfieri “ora bisogna inaugurare la seconda fase, dopo il viaggio a Kiev, e spostare l’attenzione sulla capacità di raddoppiare le inziative diplomatiche, rilanciare i negoziati”. Sull’adesione dell’Ucraina “dobbiamo dare un segnale, giudicando criteri politici” e al tempo stesso l’Italia deve chiedere “l’apertura dei negoziati per Albania e Macedonia del Nord. É una richiesta che facciamo, guardano a noi come Paese amico”. Sul quadro europeo, Alfieri ha proposto una “convenzione europea per una modifica dei trattati, che coinvolga i Parlamenti nazionali, insieme alla conferenza intergovernativa. So che non è facile, ma oggi c’è in gioco il futuro dell’Europa. E poi bisogna avere il coraggio di agire fuori trattato. Sulla politica estera dovremmo trovare il coraggio di investire su una unione politica”


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