Nessun effetto-Umbria alla Regione Lazio. Parola del senatore Bruno Astorre, segretario del Pd regionale che assicura: «La maggioranza alla Pisana è più solida che mai, il Consiglio legifera, la giunta lavora. Sinceramente non vedo problemi all`orizzonte».
Senatore Astorre, ritiene che la debacle umbra cancelli ogni possibilità di allargamento della maggioranza al M5S?
«È una decisione che spetta ai 5 Stelle. Ogni allargamento di per sé è positivo. Da quasi due anni ragioniamo sui temi, sulle idee, sulle leggi per migliorare i provvedimenti nell`interesse dei cittadini. Sinora ha funzionato. Possiamo andare avanti così. Se poi il M5S vuole entrare in modo organico nella maggioranza, il Pd non è contrario. La politica ha senso se fatta per le comunità, i cittadini, se affronta con coraggio i problemi veri. Ho ritenuto coraggiosi e lucidi due consiglieri regionali che hanno garantito con un Patto d`Aula la compattezza della maggioranza che era uscita dalle elezioni senza un numero aritmetico consolidato. Poi la vita amministrativa e punti in comune hanno fatto il resto, soprattutto se si trovano delle convergenze per la crescita dei territori. È avvenuto, accadrà ancora anche con chi siede con responsabilità in Consiglio e non è bruciato dentro da pregiudizi verso Zingaretti. Le alleanze si fanno sui temi, su idee e progetti condivisi, non sulle vecchie logiche che non mi sembra abbiano portato bene. In questa legislatura Pd e 5 Stelle in varie occasioni hanno trovato punti d`unione su temi e leggi. Il patto di governo nazionale è un punto di riferimento, ma nel Lazio sono stati uniti i puntini in tempi non sospetti. E evidente e ritengo legittimo che ci siano nel gruppo 5 Stelle alla Pisana divergenze e sensibilità diverse e visioni differenti su una possibile convergenza di proposte per il Lazio col Pd. Sarebbe strano il contrario. L`unanimismo non porta mai buoni frutti. Così come ci possono essere nel gruppo del Pd».
Alla Pisana è arrivata Italia Viva. E presto un paio di consiglieri potrebbero aderire al movimento di Carlo Calenda. Sia lui che Renzi sono contrari all`alleanza coi grillini.
«Italia Viva è contraria a un accordo organico dappertutto, non a singole intese di governo, come avviene a livello nazionale. Se il M5S dovesse voler entrare in maggioranza ne discuteremo con gli altri partiti della coalizione, anche se oggi mi sembra onestamente una prospettiva più complicata».
Teme che Italia Viva indebolisca la maggioranza o muti gli equilibri in Consiglio?
«Marietta Tidei ha garantito lealtà a Zingaretti. Non sono affatto preoccupato. Non entro nel merito di scelte soggettive, politiche, che rispetto ma non giudico. Se dicessi che l`uscita di Marietta Tidei dal Pd mi ha fatto piacere mentirei. È un dirigente importante del Pd e così la considero, e con responsabilità conoscendola sono sicuro proseguirà la sua attività amministrativa in Regione con ancor più energie. L`ampliamento della maggioranza con Cavallari o altri esponenti di aree politiche non del centrosinistra la ritengo un elemento molto positivo».
Il movimento di Calenda, con Stefano Parisi e Valentina Grippo, potrebbe presto essere rappresentato in Consiglio.
«Non faccio processi alle intenzioni. Ben venga ogni allargamento della maggioranza. Penso a Cavallari, ma anche ad altri esponenti di area moderata. Zingaretti e la Regione hanno ora una maggioranza più ampia, più solida e se il buon governo, la centralità di alcuni temi porta ad avvicinare altri elementi delle minoranze credo sia un dato positivo».
Nessun rischio per la Regione Lazio, insomma.
«Il Lazio ha votato 18 mesi fa e la Regione ha ancora oltre 3 anni di governo davanti. Oggi più che mai la giunta Zingaretti e la sua maggioranza rappresentano un punto di riferimento importante per il Paese. Più delle mie umili riflessioni, valgono i numeri e quelli almeno non hanno colore. Il Consiglio regionale nel 2018, parlo dell`XI legislatura, ha approvato 14 leggi. Se confrontiamo il primo anno di vita del Consiglio vediamo che nell`VIII legislatura vennero approvate 9 leggi, 13 nella IX e 18 nel primo anno della decima. Quindi direi che la maggioranza, senza dubbio composita ha lavorato. Anzi sono stati tagliati i tempi, il tempo delle leggi, su 14 ben 11 sono state approvate in un mese tra esame della Commissione e l`Aula, molto meglio rispetto alle medie del passato».
Presto Zingaretti dovrà varare il rimpasto di giunta.
«Il governatore è persona saggia ed esperta. Ora più che mai, gli interessi personali debbano assolutamente essere messi da parte, per far prevalere il Noi sull`Io. E la cifra del cammino nuovo del Pd che io condivido in pieno».


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