“Aver affossato il ddl ZAN significa lasciare sole, di fronte a odio e violenza, le persone Lgbtqia+ e diversamente abili, le DONNE. Significa dare ossigeno a omofobi, transfobi, misogini e odiatori. Significa privare il Paese di una legge di civiltà attesa da tempo, in linea con la maggior parte degli Stati Ue. Questo è accaduto, ieri, in Senato: un passo indietro della democrazia, per altro nell’alone del voto segreto e coronato da un indecente applauso di alcuni senatori e alcune senatrici. Questa è la frattura prodotta, ancora una volta, fra società civile, sempre più avanti, e istituzioni. Se la maggioranza che aveva votato alla Camera il ddl fosse rimasta compatta, non ci sarebbero stati rischi al Senato. Invece, da mesi, una parte di quella maggioranza – Italia Viva- ha iniziato a rinnegare il lavoro fatto, mandando segnali di fumo ad una destra retriva in vista di ben altre partite politiche. Il PD, con amici e amiche come Alessandro ZAN o Monica CIRINNÀ, e col segretario Letta, ha portato avanti l’impegno perché la legge fosse approvata. Ma quale oltranzismo, ma quale arroganza! La verità è che la destra non voleva questa norma e sulla sua contrarietà si è giocata una brutta partita di chi pensa di poter svendere i diritti delle persone, la loro dignità, le loro legittime speranze per cinico calcolo politico. A chi ha voluto scrivere questa infima pagina e soprattutto a tutte le associazioni e persone, voglio dire che non ci fermeremo. Il cammino dei diritti comunque andrà avanti. Siamo tante e tanti, milioni, non ci faranno retrocedere”. Lo afferma Laura Boldrini, deputata del PD.


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