Migliore organizzazione, una presa in carico a 360 gradi uniforme e più precoce sul territorio nazionale, equipe multidisciplinari: è quanto serve a un paziente malato cronico il cui futuro finisce per essere logorato per paura di riuscire a non migliorare. L’Intergruppo parlamentare sulla Cronicità ha presentato il documento finale, al termine di un lavoro durato più di un anno.

“Noi partiamo da un buon documento che è il Piano nazionale delle criticità ratificato dalla Conferenza delle Regioni nel 2016, il lavoro che abbiamo fatto è stato una sorta di osservatorio per capire a livello regionale che cosa è successo, se è stato applicato il piano, quali sono le difficoltà e ciò è emerso dai nostri interlocutori, tutte le associazioni dei pazienti cronici, professionisti sanitari e istituzioni che abbiamo avuto come auditori”, ha spiegato Paola Boldrini, senatrice del Pd e vicepresidente della commissione Sanità che ha presentato insieme all’onorevole Provenza il documento.

“In assoluto è emersa una difformità della presa in carico dei pazienti, c’è stata un’arretratezza, dovuta alla pandemia, in questi anni si è verificato un allungamento delle liste di attesa, ed è un’altra criticità emersa, ma anche una difformità della presa in carico in ogni regione, con i famosi team multiprofessionali che hanno faticato a costituirsi “, ha aggiunto.

Paola Boldrini ha evidenziato che “è emerso anche ciò che ha funzionato bene: è stata apprezzata dagli auditi la telemedicina, anche se si può migliorare facendo più formazione al personale, come è previsto anche nel PNRR., ai caregiver e ai pazienti stessi. Nel documento finale mettiamo tutte le criticità emerse con una serie di raccomandazioni, perché vogliamo stimolare il futuro Governo, il futuro Parlamento, a poter continuare questo percorso tenendo di più in considerazione il Piano nazionale della cronicità e di conseguenza il vissuto dei pazienti cronici e le loro esigenze.  L’Intergruppo, formato da senatori e deputati, è nato proprio con l’obiettivo di attuare e monitorare il Piano nazionale sulla cronicità. Un lavoro fondamentale di ascolto. Il documento rappresenta la testimonianza di un’azione propositiva e riporta un’analisi della situazione sanitaria vissuta durante la pandemia: nel 2021 è raddoppiato il numero delle persone che ha rinunciato alle cure mediche, 11 per cento rispetto al 6 del 2019”.


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