”Qualche tempo fa partecipai a una surreale missione organizzata dall’ istituto Italia-Cina presieduto da Petrocelli. Dopo qualche giorno decisi di tornare in Italia e abbandonai la variopinta delegazione parlamentare. Il collega allora del M5S era il capodelegazione e il clima degli incontri era surreale. Il cinese sembrava lui. Si parlava del nuovo modello di pianeta forgiato sul sistema cinese e lui, in totale sintonia con quella dittatura, era più maoista del grande timoniere. Una sera decisi di rientrare in Italia da solo perché ciò che sentivo mi era indigesto”. Lo rivela il senatore Pd Tommaso CERNO, nel corso di una manifestazione in Friuli per il 25 aprile. “Rispetto ogni pensiero -aggiunge- ma mi domando come il Senato si accorga solo adesso che il presidente della commissione Esteri, all’epoca con il pieno sostegno del suo partito, sia un maoista convinto e apertamente schierato con una parte del mondo totalmente distante dal modello democratico occidentale. Penso che Petrocelli sia non solo consapevole di questo ma anzi ne sia orgoglioso. Per cui le grandi manovre per isolarlo alla commissione Esteri sono tardive e piuttosto ingenue. Quel che dobbiamo chiedergli è che, proprio nel rispetto dei suoi convincimenti, rassegni le dimissioni da un organismo ispirato invece a valori del tutto opposti quali il pluralismo e la difesa della democrazia senza se e senza ma, di fronte a una invasione militare ingiustificata contro un Paese sovrano come l’Ucraina”.


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