“Il Pd ha un problema non banale: è nato ma non è stato costruito compiutamente. È l’unica vera forza politica del Paese, la sola prospettiva credibile, ma non ha ancora un patrimonio saldo di idee e valori”.
Lo scrive oggi nel suo blog il senatore dem Vannino Chiti, che aggiunge: “il sostegno in Parlamento, seppur senza un ingresso formale nella maggioranza di governo, da parte di esponenti storici di Forza Italia, lontani anni luce dal centrosinistra; l’adesione al Pd in Sicilia da parte di esponenti politici da sempre vicini a Cuffaro e al centrodestra postdemocristiano; altri casi simili in tutta Italia lo stanno a confermare. Sono per me segnali di allarme.
Non mi rassicurano certo le affermazioni di Davide Faraone, secondo cui ‘bisogna aprire le porte per intercettare tutte le energie positive’: il concetto di positivo mi sembra nella sua concezione tanto esteso quanto labile. Potrei tradurlo in ‘conveniente’, ma per ‘chi e per che cosa’? Né mi convince Renzi quando afferma che ‘quello sul partito della nazione è il dibattito più assurdo mai fatto, non ho tempo da perdere a cercare un fantasma…Chi fa lo schifiltoso con i voti perde le elezioni’. Schifiltosi con i cittadino no! Il Pd però non può essere un porto buono per chiunque cerchi un approdo. La sinistra deve avere una chiara identità politica. I cittadini di orientamento moderato vanno conquistati con la credibilità di un’innovazione di sinistra, non con confuse operazioni centriste.
Fuori dal Pd il quadro è preoccupante: il M5s annuncia misure che negano l’autonomia e l’indipendenza di ogni eletto. Fa bene il vicesegretario del Pd Guerini – è la conclusione di Chiti – a chiedere di approvare subito una legge che dia attuazione all’articolo 49 della Costituzione, per garantire la democrazia, il pluralismo e la libertà di dissentire nei partiti”.


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