“Il Tribunale di Teramo versa ormai da troppo tempo in una situazione di eccezionale drammaticità, essendo in tale sede pendenti due terzi dell’arretrato dell’intero distretto, con il più alto numero di procedimenti iscritti da più di 10 anni, ed essendo il periodo di tempo medio per la definizione di una causa civile superiore a 1.000 giorni, contro i 296 di Chieti e i 368 di Pescara”. Lo afferma il senatore del Pd Luciano D’Alfonso, Presidente della Commissione Finanze e Tesoro a Palazzo Madama, che sull’argomento ha presentato una interrogazione urgente al Ministro della Giustizia Marta Cartabia. “In tale sede – spiega D’Alfonso – è assegnato in pianta organica, mai integralmente coperta, il 21,15 per cento dei giudici ordinari, il 15,94 per cento dei giudici onorari e meno del 18 per cento del personale amministrativo spettanti al Tribunale del distretto, a fronte dei carichi di lavoro derivanti da flussi ordinari mediamente attestati intorno al 25 per cento, sia in materia penale, che civile”. “Queste criticità -fa presente il parlamentare abruzzese – impongono un adeguamento della pianta organica per la piena operatività del Tribunale di Teramo, nonché per assicurare ai cittadini della provincia tempi ragionevoli nella trattazione dei procedimenti.  D’Alfonso chiede pertanto “quali iniziative il Ministro Cartabia intende assumere per consentire il pieno raggiungimento degli obiettivi fissati dal Pnrr anche presso il Tribunale di Teramo e, in particolare, per impedire la creazione di un ulteriore arretrato, prevenendo gli effetti perversi del differimento delle cause”. 


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