“Scongiurare un utilizzo improprio delle Rems che può riaprire la strada ad un nuovo sistema manicomiale, rimettere in discussione la legge 180 e quindi riportare il nostro Paese indietro di trent’anni sul tema della salute mentale e della tutela della salute in carcere”. Così la senatrice Nerina Dirindin, capogruppo Pd in commissione Sanità, ha illustrato in conferenza stampa la modifica all’emendamento all’art 12 del Ddl 2067 in discussione in Aula sottoscritta dai componenti Pd delle commissione Sanità e Giustizia, che rischia di riaprire la stagione degli Ospedali psichiatrici giudiziari.
“Il passaggio dalla Giustizia alla Sanità delle competenze sulla tutela della salute dei detenuti – ricorda Dirindin – voluta dalla riforma del 2008 è stata attuata nelle diverse regioni a macchia di leopardo in particolare per i detenuti con disturbi mentali (rilevato anche dagli Stati Generali della Giustizia voluti dal Ministro Orlando). Ma non si può pensare di sanare l’inadeguatezza di alcune realtà territoriali modificando semplicemente le norme e rendendo possibile spostare tutti i malati di mente, compresi quelli dove il disturbo è ancora da accertare, nelle Rems. Vorrebbe dire ritornare al passato, mettere insieme prosciolti e detenuti, favorire coloro che simulano disturbi mentali, moltiplicare le strutture detentive dedicate solo ai malati di mente ripristinando la logica manicomiale e spendendo decine di milioni in operazioni immobiliari. Non è questo che le riforme hanno chiesto di fare”.
“Occorre invece – sottolinea la senatrice PD – chiedere alle istituzioni competenti (Servizio Sanitario e Amministrazione Penitenziaria) di impegnarsi per mettere in atto tutte le iniziative previste dalla normativa a tutela delle persone detenute con problemi di salute mentale: istituire le sezioni di Osservazione psichiatrica, far funzionare le articolazioni psichiatriche, stipulare convenzioni di collaborazione fra ASL e istituti penitenziari, dotare le carceri di professionisti in grado di garantire il sostegno psichiatrico e psicoterapeutico, adottare ovunque possibile le misure alternative alla detenzione, qualificare i programmi di tutela e i percorsi individualizzati, ecc”.
“Per questo sosteniamo con forza questa modifica all’emendamento sottoscritta dai componenti Pd delle Commissioni Sanità e Giustizia che evita lo stravolgimento dei principi alla base della Legge sul superamento degli Opg ( 81/2014) del DPCM 1.4.2008 oltre che delle sentenze della Corte Costituzionale 253/003 e 367/2004, fiduciosi che trovi l’approvazione dell’Aula” conclude Dirindin.