“Quella che emerge dalla sentenza n. 6055/15 del Tribunale di Palermo è una valutazione che offende tutte le donne italiane: si assolve un uomo accusato di comportamenti sessuali lesivi sul luogo di lavoro, e lo si assolve giustificando parole e azioni sgradite dalle parti offese con il presunto spirito giocoso dell’imputato, come se ciò potesse negare la sua volontà di invadere la sfera sessuale delle colleghe. Un giudizio che trovo profondamente sbagliato, che per di più rischia di scoraggiare le donne nel denunciare abusi e discriminazioni”. Lo dichiara la Vicepresidente del Senato Valeria Fedeli.
“Trovo incomprensibile – aggiunge – che questa sentenza giunga nonostante le molestie fossero ripetute quotidianamente e su più lavoratrici sottoposte gerarchicamente, quasi a giustificare gli atti a sfondo sessuale e la mancanza di rispetto perché considerati normali da chi li compie. Se non sono sufficienti neanche le segnalazioni della vittima e le denunce di un dirigente responsabile, si rischia veramente di mandare un messaggio molto pericoloso, davanti a percentuali ancora molto alte di donne che non denunciano le molestie e i ricatti per non perdere il lavoro. Per questo condivido la preoccupazione dei componenti della Conferenza Nazionale delle Consigliere e dei Consiglieri di Parità, che oggi rivendicano il diritto al rispetto della persona e delle norme che lo tutelano conquistate attraverso un faticosissimo percorso, e mi auguro vivamente che questa sentenza non crei un precedente”.

 


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