“Una scelta di governance innovativa rispetto a quella attuata in occasione di precedenti eventi sismici, perché assicura maggior respiro, avendo la dichiarata finalità di superare l’emergenza mantenendo l’identità territoriale e la cultura del luogo”. La senatrice Elena Ferrara, relatrice per la Settima Commissione del parere alla Commissione Bilancio sul decreto legge 2567 “recante interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dal sisma del 24 agosto 2016”, illustra cos ì il piano del Governo per far fronte al sisma che ha colpito il centro Italia. Un evento tragico che ha impegnato il Consiglio dei Ministri con una nuova delibera che integri, coinvolgendo i nuovi paesi coinvolti, la dichiarazione di stato d’emergenza dello scorso agosto.
“Sono convinta – spiega Ferrara – che questo decreto, ora in fase di conversione, rappresentati una base ottimale per dare risposta anche alle gravi situazioni verificatesi la scorsa settimana, con una pianificazione che finalmente andrà oltre l’emergenza. Nel provvedimento, infatti, sono previste norme sulla ricostruzione degli immobili pubblici e privati, con le regole specifiche per l’affidamento delle opere pubbliche e l’attribuzione dei contributi, nonché le misure per il sostegno alle attività economiche e alle imprese danneggiate. Misure quali il credito d’imposta, la definizione degli ambiti in cui è riconosciuto il 100% dei costi sostenuti negli interventi, lo stanziamento di risorse per il ripristino e la messa in sicurezza degli istituti scolastici, oltre che la sospensione dei termini degli adempimenti tributari per i residenti e l’art-bonus, quest’ultimo finalizzato a favorire le erogazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale”.
“E’ proprio ripartendo dalla cultura e dalla storia di ogni singolo luogo che potremo superare questa emergenza ricostruendo tutto com’era. In tale ottica – conclude Ferrara – la programmazione degli interventi si sta svolgendo sulla base di appositi protocolli d’intesa sottoscritti con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, e con le diocesi per quanto attiene ai beni ecclesiastici: una scelta precisa e finalizzata all’individuazione delle priorità, delle modalità e dei termini per il recupero dei beni danneggiati”.


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