“Per tutte le iniquità contenute nel decretone del reddito di cittadinanza e di quota 100 abbiamo chiesto, nell’Aula del Senato, di non procedere oltre con il suo esame”. Lo ha detto il senatore del Pd Mauro Laus, compente della Commissione lavoro, nell’Aula del Senato.
“Il reddito di cittadinanza – ha proseguito Laus – è una misura ibrida e confusa che sovrappone povertà e disoccupazione, con un pasticcio che finirà per consistere esclusivamente nell’erogazione di un beneficio economico a tempo, senza aiutare chi cerca lavoro a trovarlo e discriminando i più poveri tra i poveri, cioè i disabili e le famiglie numerose. Le modifiche apportate alle procedure per ottenere l’assegno rendono il percorso ancora più tortuoso, disordinato e complicato di quello pensato all’inizio. E’ prevista addirittura la reclusione da 2 a 6 anni per chi, nella richiesta del reddito, renda dichiarazioni false o ometta informazioni dovute. Quota 100 è tutto fuorché il superamento della legge Fornero, che Lega e M5s hanno promesso: è una misura una tantum, solo per chi compirà 62 anni entro dicembre 2021 e ha una storia contributiva lunga e continuativa. Si tratta per lo più di lavoratori maschi, con pensioni calcolate con il metodo retributivo, dipendenti pubblici, con tutto quello che comporta. Ma questi prepensionamento saranno pagati dai pensionati fino 1500 euro, dalle donne, dai giovani”.


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