“Dopo il voto del Senato dell’8 settembre 2015, con il voto odierno della Camera dei Deputati su un testo conforme, diventano legge i nuovi principi sulla rappresentanza di genere nei consigli regionali. Si tratta di principi finalizzati a garantire una presenza adeguata nelle liste di candidati di entrambi i sessi, in attuazione dell’articolo 51 della Costituzione. Nello specifico, è previsto che i candidati di un sesso non possano eccedere il 60% del totale. Le Regioni, che ovviamente rimangono esclusive delle legge elettorali per le consultazioni regionali, dovranno conformarsi alla nuova normativa”. Lo dice la senatrice Doris Lo Moro, capogruppo del Pd nella Commissione Affari costituzionali.
“Nell’articolato – spiega Lo Moro – sono previste le varie ipotesi prospettabili, stabilendo: la preferenza di genere, nell’ipotesi di leggi elettorali regionali che prevedono le preferenze; l’alternanza uomo-donna all’interno delle liste, nel caso non siano previste le preferenze; l’equilibrio tra le candidature presentate con lo stesso simbolo per l’ipotesi di collegi uninominali. E’ un altro tassello verso la rappresentanza paritaria. Non potrà più succedere – conclude Lo Moro – che nelle regioni italiane i consigli regionali rimangano senza adeguate rappresentanze femminili”.