Senatrice Malpezzi, l`obbligo vaccinale invocato dal Pd alla fine è passato a metà. Siete soddisfatti o volevate di più?

«Si tratta di una mediazione individuata dal presidente Draghi per superare l`atteggiamento ostile e irresponsabile della Lega che, di fronte a un`impennata dei contagi senza precedenti, avrebbe voluto far finta di nulla. Noi abbiamo sempre chiesto al governo di adottare misure rigorose per tutelare la salute e proteggere l`economia. Perciò avevamo proposto di utilizzare, in questa fase, tutti gli strumenti a disposizione. Sono i milioni di italiani che hanno scelto di vaccinarsi ad indicare la strada».

A opporsi però è stato, insieme alla Lega, anche il MSS, vostro principale alleato. Crede che si possa continuare a camminare insieme quando la si pensa in modo tanto diverso su temi così sensibili?

«In questo momento servono scelte decise che tutelino salute ed economia. Per noi la recrudescenza della pandemia si combatte con l`estensione a tutti dell`obbligo vaccinale. Dobbiamo impedire il collasso della sanità pubblica, proteggere le attività produttive e la scuola in presenza. Temi cruciali su cui sarebbe fondamentale la convergenza di tutte le forze della maggioranza».

Ecco, la scuola: da insegnante, lei è d`accordo con quei governatori che vorrebbero rinviare la riapertura post-natalizia per raffreddare la curva del contagio?

«I bambini e i ragazzi hanno già pagato un prezzo altissimo. Ci sono altre strade per raffreddare la curva prima di chiudere le scuole. Noi siamo per le lezioni in presenza e ci piacerebbe che il governo adottasse soluzioni che le garantiscano. Lo abbiamo fatto in legge di bilancio, lavorando sulla continuità dei contratti per gli organici aggiuntivi e oggi chiediamo di estendere l`uso della mascherina Ffp2 a ragazzi, docenti e personale».

Misure tuttavia insufficienti, a sentire i presidenti di Regione.

«Da tempo invochiamo sistemi di areazione adeguati per tutte le classi. Ed è anche indispensabile accompagnare le famiglie con informazioni chiare sui vaccini, dissipando dubbi e preoccupazioni rispetto alla fascia 5-11 che oggi è la più scoperta. I vaccini sono sicuri, anche per i più piccoli. E i danni da Covid e da long Covid, in quella fascia d`età, devono allarmarci tutti».

I protocolli diversificati su Dad e quarantene sono la scelta giusta?

«Questa articolazione ha un senso perché è modulabile rispetto alla attuale platea dei vaccinati. Ritengo invece si debba fare molta attenzione nella distinzione tra studenti vaccinati e non vaccinati: evitiamo discriminazioni su scelte che per i minorenni fanno i genitori».

Anche sullo smart working c`è tensione: va reintrodotto in modo massiccio, come un anno fa?

«Il lavoro da remoto è uno strumento prezioso nei confronti del quale non deve esserci un pregiudizio ideologico. Siamo forti di un`esperienza consolidata già nei mesi scorsi anche grazie agli accordi con i sindacati. Più vaccini e più smart working possono senza dubbio aiutarci».

Nelle ultime settimane il governo è apparso in affanno: pensa che la spinta propulsiva dell`esecutivo Draghi si sia esaurito?

«Stiamo attraversando una fase difficile che richiede responsabilità da parte di tutti i partiti perché dobbiamo contrastare il virus senza tornare ai lockdown del passato, contenendo i ricoveri e tenendo insieme in ogni modo possibile tutela della salute e rafforzamento della ripresa, diritto alla scuola e sicurezza. Il governo sta lavorando per questi obiettivi: la spinta propulsiva c`è ancora. Spiace però che alcune forze come la Lega non vogliano mai assumersi responsabilità difficili come in queste ultime ore».


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