“Il voto in Umbria segna una sonora e prevedibile sconfitta che non avrà alcun impatto sulla vita del governo: si tratta di un voto regionale e che non può essere letto in chiave nazionale (come sempre, tra l’altro).
Due cose, però, vanno dette chiaramente.
La prima rigurda l’azione dell’esecutivo. Siamo stati chiamati non semplicemente a risolvere i problemi di finanza pubblica lasciati dal precedente governo, ma anche a dare un chiaro segnale di svolta con un ritorno alla crescita, all’abbassamento della pressione fiscale, all’investimento di risorse per le famiglie e i giovani, allo sblocco degli investimenti. Dobbiamo concentrarci su questi obiettivi e smetterla con i tatticismi e i distinguo. Serve unità di intenti non solo a parole ma nei fatti.
La seconda riguarda il tema delle allenze. Non si può pensare di costruire all’improvviso una alleanza per battere la peggior destra sovranista e xenofoba. Serve un progetto di ampio respiro, che indichi una visione chiara di Paese e che sia improntato alla vocazione riformista e plurale del Partito Democratico che deve giocare un ruolo da protagonista ribadendo la sua vocazione maggioritaria. Solo così si può tornare ad essere competitivi.
In questa fase serve generosità, impegno e responsabilità da parte di tutti. Basta con le polemiche pretestuose, basta agitare lo spettro del voto e basta scaricare sull’azione del governo le tensioni interne dei partiti. L’Italia si aspetta di essere governata”. Così su Facebook Simona Malpezzi, senatrice Pd e sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento.


Ne Parlano