“Speravamo che questo decreto non diventasse l’ennesima occasione mancata, visto che capita spesso quando si affronta il tema della scuola e il Pd ha lavorato in questa direzione. Il provvedimento è stato migliorato da questa maggioranza che ha lavorato compatta. Non siamo riusciti a raggiungere tutti gli obiettivi che volevamo, pur lavorando bene in commissione: siamo stati rimandati a settembre ma anche bocciati su alcuni aspetti su cui avevamo trovato soluzioni condivise. Abbiamo evitato qualsiasi forma di taglio degli organici ma con una formula che non condividiamo fino in fondo e che prevede una sorta di congelamento dell’organico fino al 2031 che non volevamo e sulla quale interverremo. Per noi deve essere chiaro il messaggio che tutti i risparmi della denatalità devono rimanere al comparto scuola. Grazie al Pd sono stati fatti molti interventi migliorativi, anche figli del dialogo che abbiamo provato a tenere con i sindacati e con il mondo della scuola. Riteniamo, come metodo, che le riforme debbano essere sempre condivise e non calate dall’alto e in parte questo è mancato.Noi crediamo nella scuola, abbiamo grande stima e fiducia nei nostri docenti e non abbiamo dimenticato che negli ultimi due anni hanno lavorato in condizioni complicatissime. Per questo, riteniamo urgente affrontare il problema legato al contratto e alla retribuzione dei docenti. Gli insegnanti sono per oltre il 90 per cento laureati magistrali, eppure, rispetto alle medesime figure in ambito ministeriale, guadagnano 4.000 euro in meno all’anno. Contratto e retribuzione per il PD sono temi prioritari che andranno affrontati”. Così la Presidente dei Senatori del Pd, Simona Malpezzi, commenta l‘approvazione del Dl 36.


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