Ci sono anche alcune tappe bolognesi (Budrio, Minerbio, Altedo e Sala Bolognese) nel mini tour in regione di Simona Malpezzi, capogruppo del Pd in Senato. Un`occasione per incontrare imprenditori, militanti, associazioni, amministratori. Proprio nelle ore in cui la federazione Pd di Bologna mette nero su bianco conti preoccupanti, con 4 milioni di debiti e una spending review tutta lacrime e sangue.

Senatrice Malpezzi, che impressione le fa questa situazione, proprio a Bologna, federazione simbolo per il partito?

«Non è solo Bologna. Tutte le federazioni sono in seria sofferenza. D`altra parte, non è più l`epoca del finanziamento pubblico ai partiti. È quindi necessario pensare a modalità differenti con cui sostenere l`attività politica».

C`è anche il rischio di dovere sacrificare alcuni circoli.

«È cambiato il mondo. Ma mi sembra che, nonostante il dispiacere per possibili scelte obbligate, si debba andare verso un criterio di maggiore sostenibilità».

La minoranza interna accusa la segreteria di volere tagliare fuori un pezzo del Pd. Cosa ne pensa?

«Invito tutti a rileggere le parole di Marco Meloni, coordinatore della segreteria nazionale, che ho molto apprezzato».

A cosa si riferisce, in particolare?

«Ho trovato giusto il richiamo all`unità all`interno del partito, anche a Bologna. Un`unità in cui Simona Malpezzi, capogruppo del Partito democratico in Senato, già sottosegretaria di Stato ai rapporti con il Parlamento tutti devono sentirsi rappresentati e in cui bisogna riconoscere le diverse sensibilità. È una linea che stiamo seguendo anche all`interno del Pd nazionale».

A Budrio, unico Comune del bolognese al voto il 12 giugno, candidate sindaca Debora Badiali. Può azzardare un pronostico?

«Non faccio pronostici. Mi limito a sottolineare la grande esperienza della nostra candidata, maturata in consiglio comunale. Prima in maggioranza, poi all`opposizione. E sottolineo che, a sostegno della Badiali, si è creata una bella e ampia coalizione. Ci abbiamo messo la faccia, con i nostri simboli».

Teme, anche questa volta, un`ampia percentuale di astenuti?

«Noi combattiamo l`astensionismo. Che ci rende tutti più deboli. Perché significa che nessuna proposta politica è stata in grado di convincere i cittadini. Da parte nostra, vogliamo essere sempre, a prescindere dalle campagne elettorali, in mezzo alla gente».

In un blitz antidroga al Pilastro è stata coinvolta tutta la famiglia a cui Matteo Salvini citofonò due anni fa. Ora lui rivendica la legittimità di quel gesto. Cosa ne pensa?

«Dico che, nei modi, Salvini ha sbagliato. Non si citofona a casa della gente. Se sei un rappresentante dei cittadini, se hai un ruolo in Parlamento, puoi impegnarti per fare le leggi. In ogni caso, in Salvini vedo una palese contraddizione».

Quale?

«Si è fatto promotore, fra i referendum sulla Giustizia, per l`eliminazione in tutto e per tutto della misura della custodia cautelare. Una contraddizione chiara, sotto gli occhi di tutti».

Veniamo al Governo. Le continue fibrillazioni sembrano a volte metterne a repentaglio la tenuta.

«lo dico che dobbiamo arrivare a fine legislatura. È irresponsabile chiunque voglia mettere a rischio questo Governo. Ora abbiamo davanti la grande sfida del Pnrr, con scadenze da rispettare. Sarebbe opportuno un atteggiamento solido e collaborativo da parte di tutti».

Non tutti collaborano?

«Non tutti. Mi pare che, al momento, il Pd stia garantendo la tenuta del Governo più di tutte le altre forze politiche».


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