“Il Pd è stato e resta il baricentro di questo esecutivo e ha sempre lavorato con serietà e responsabilità. Detto questo il Parlamento ha il dovere e il diritto di modificare i provvedimenti del governo, sempre in una dialettica di reciproco ascolto. Ma dalla Direzione verrà un convinto e pieno sostegno all’azione del governo Draghi. Le motivazioni che hanno portato alla nascita di questo governo sono ancora tutte intatte. Il nostro obiettivo è portare fuori il Paese dalla pandemia e, grazie alle risorse del PNRR, riportarlo sulla via della ripresa economica a maggior ragione in questa fase difficile con la crisi energetica. Draghi non avrà problemi dal Pd. È della Lega che sono venuti i più grandi distinguo e le continue differenziazioni, anche rispetto a decisioni assunte e votate in CdM e poi sconfessate un minuto dopo. La politica, i partiti, non possono permettersi di giocare con la propaganda per «rubare» qualche consenso. C’è in ballo il futuro del Paese e l’Italia non ha bisogno di campagne elettorali ed elezioni ma di stabilità e riforme per ottenere le risorse del PNRR”. Così in una intervista al Corriere della Sera la presidente dei senatori del Pd Simona Malpezzi.

Che poi torna sulla vicenda dei referendum:

“Tre dei quesiti referendari sulla giustizia trovano già risposta all’interno della riforma che il Parlamento dovrà esaminare. Il legislatore deve fare il suo lavoro. Anche sulla Severino è stato depositato dal Pd un ddl che elimina la sua parte più criticabile, la sospensione degli amministratori regionali e locali dopo una sentenza non definitiva per reati di non elevato allarme sociale. Ci sono già alcuni aspetti, insomma, che il Parlamento sta provando a riformare. Ma non possiamo certamente accettare che condannati per reati gravi possano essere eletti. Sui referendum, che sono uno strumento importante di democrazia, discuteremo in Direzione. Abbiamo già approvato con questa maggioranza la riforma del processo penale, di quello civile e stiamo intervenendo sul Csm. Non siamo all’anno zero della giustizia. Il Parlamento faccia il suo lavoro e vada avanti con le riforme che servono al Paese”.


Ne Parlano