“David era un uomo garbato, appassionato, perbene, limpido, competente e onesto. Un uomo che costruiva ponti e si opponeva ai muri in nome dei valori fondanti dell’unione europea, la solidarietà, la dignità e la libertà.
La chiarezza delle sue parole era lo strumento per consentire a tutti di comprendere. Lo ha fatto da giornalista e lo ha fatto da politico. E la chiarezza delle parole è il più potente strumento di lotta contro le disuguaglianze
Ha usato parole ferme per difendere e favorire il progetto di integrazione europea e la difesa delle sue istituzioni democratiche, per promuovere i valori di dignità e solidarietà perché nessuno è al sicuro da solo, per chiedere più democrazia e tutele per le donne, per denunciare il superamento dei confini tra umanità e disumanità con la costruzione di muri per impedire la salvezza a esseri umani fragili che chiedono riparo, per denunciare il rigorismo che impedisce di combattere le disuguaglianze perché il sommo dovere delle istituzioni, la loro ragion d’essere, è proteggere i più deboli “senza aggiungere dolore al dolore”, per promuovere la conoscenza come mezzo di emancipazione sociale ed economica. Perché la speranza siamo noi quando non alziamo muri, non chiudiamo gli occhi davanti a chi ha bisogno e combattiamo le ingiustizie.
Ed è un segno che l’ultimo grande atto politico della “sua” Europa sia stato il next generation Ue, primo passo della ricostruzione europea nella direzione di una maggiore integrazione, solidarietà e sostenibilità sociale”. Così la presidente dei senatori del Pd Simona Malpezzi è intervenuta in aula a Palazzo Madama ricordando, a nome del Pd, David Sassoli.


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