“Calenda, Renzi, Sala, se deciderà di darci una mano, Di Maio, se sarà interessato, le liste civiche, gli ecologisti”. Intervistato da L`Identità, il senatore del Pd Andrea Marcucci stila un elenco di protagonisti politici a trazione centrista con cui al Nazareno, a suo avviso, devono tessere un`alleanza in vista delle elezioni politiche. Per Marcucci è necessario andare alle urne nel 2023 con una nuova legge elettorale, perché “il combinato disposto tra Rosatellum e taglio dei parlamentari crea un vero e proprio vulnus alla rappresentatività di molti territori”.

Senatore, le parole di Draghi in conferenza stampa hanno garantito la tenuta del governo?

Il presidente del Consiglio è stato particolarmente diretto e chiaro. Non ha senso un governo se la maggioranza non è coesa e non lo mette nelle condizioni di lavorare. Lo ripeto: indebolirlo ora o metterlo addirittura a rischio, è da scriteriati. Abbiamo il fondamentale Pnrr da completare, una situazione economica molto delicata, una guerra in Europa, importanti provvedimenti sul lavoro e sui redditi in arrivo. Scriteriati, non trovo un altro termine più adeguato per definire il caos di queste ore. Il Pd si è assunto una responsabilità gravosa, nell`interesse del Paese, tentare fino all`ultimo di non provocare strappi nella maggioranza.

Qual è il suo giudizio sul governo Draghi?

È un governo nato in piena crisi pandemica e con l`incarico determinante di scrivere i progetti per i fondi europei, istituzionale come ha voluto il presidente della Repubblica. Promuovo l`esecutivo a pieni voti, nelle condizioni date, sta facendo molto bene, e ha raggiunto risultati considerevoli e non scontati. Mi auguro che possa continuare a lavorare.

Quanto avvenuto ieri al Consiglio nazionale del M5s scongiura un ritorno al voto?

Per gli stessi motivi per cui è nato, mi auguro che si arrivi alla fine naturale della legislatura. Ci sono ancora tante cose per l`Italia da completare. Pensare ad elezioni in autunno fa venire i brividi, per i rischi che correrebbe il Paese. Un salto nel buio, di cui proprio non abbiamo bisogno.

Quale obiettivo si prefigge Conte?

Non ho mai capito il M5s, è un mio limite dall`inizio della loro avventura. E conseguentemente non capisco Conte. Mettere in discussione il governo mentre si approva un decreto importante che si chiama per l`appunto Aiuti, alla vigilia di un provvedimento atteso come il salario minimo e l`apertura di un tavolo sociale, va oltre la mia capacità di comprensione. Mi sembra che Conte insegua un discutibilissimo interesse di bottega, con un comportamento non proprio all`altezza di un ex presidente del Consiglio.
Secondo lei il Pd deve continuare ad “arare” il campo largo o dovrebbe concentrarsi più su un grande centro?

Intanto mi sembra che da oggi il quadro politico potrebbe essere radicalmente cambiato, è chiaro che se Conte si distinguerà dal governo, diventerà improprio ragionare di intesa con il Pd. La mia posizione sul tema è nota: i dem devono avviare il dialogo partendo dai più simili, i moderati certo, ma anche i civici e gli ecologisti. Nessuno è escluso, ma la condivisione del programma sarà determinante. Il Pd è l`architrave del governo attuale, non va dimenticato o messo tra parentesi.

La scelta di Di Maio lo ha posizionato al centro?

Per il momento, mi limito a dare un giudizio sull`attività di governo del ministro Di Maio, che per me è molto positiva. Del suo posizionamento politico, ne parleremo quando la sua identità sarà più definita.

Fino a dove si spingerà il Pd per avere il proporzionale?

Cambiare legge elettorale serve all`Italia più che al Pd. Il combinato disposto tra Rosatellum e taglio dei parlamentari crea un vero e proprio vulnus alla rappresentatività di molti territori. L`unica cura possibile è quella che individuammo alla nascita del Conte bis: il proporzionale con una soglia di ingresso alta.

Ma se si andrà al voto con il Rosatellum, quali alleanze prevede?

Chi aderisce ad un programma europeista, riformista e che assume l`eredità dell`agenda dell`attuale governo. Per me si deve cominciare da Calenda, Renzi, Sala, se deciderà di darci una mano, Di Maio, se sarà interessato, le liste civiche, gli ecologisti. Io non ho mai escluso nessuno, i veti non fanno per me, in tempi non sospetti, dissi anche che le porte sarebbero state aperte per Conte, se condividesse il nostro programma.

Il Pd insisterà su Ius Scholae e cannabis legale nonostante l`ostruzionismo della Lega?

Sono da sempre un convinto sostenitore dello Ius scholae, come lo ero del ddl Zan. Ne parleremo la prossima legislatura.