Il Pd ha cercato di salvare il Conte ter, ma ora punta su Mario Draghi. Così il presidente dei senatori dem, Andrea Marcucci, indica la strategia del partito dopo l`incarico conferito da Sergio Mattarella all`ex presidente della Bce. Il capogruppo a Palazzo Madama non nasconde che la fase della crisi di governo poteva essere gestita in maniera diversa dai vertici del partito: «Si poteva fare di più e meglio».

Presidente Marcucci, il Pd sosterrà il tentativo di Draghi. Tutti compatti?

«Il Partito democratico è un partito di gente responsabile, abbiamo fatto il possibile per salvare un governo politico con Conte, da ieri sera seguiamo rispettosamente le sagge indicazioni del Capo dello Stato. Mario Draghi è ovviamente una personalità di grandissimo rilievo e prestigio, ed il Pd con i suoi gruppi parlamentari lavorerà affinché ci siano le condizioni per avere una maggioranza. C`è una cosa che viene prima degli interessi di partito e si chiama bene dell`Italia. Ecco questo deve essere il faro che ci orienta. Siamo nel pieno di una pandemia e con un piano straordinario di risorse europee da approvare e da gestire, il motore economico del Paese da riavviare, queste devono essere le nostre ossessioni».

Il presidente incaricato avrà una maggioranza solida nelle due Camere per formare il governo?

«E` quello che mi auguro e che in queste ore stiamo proponendo anche a Leu e al M5S. Draghi potrebbe già avere una maggioranza che lo sostiene, è quella che in Europa ha eletto Ursula von der Leyen. Una maggioranza europeista con la grande responsabilità di scrivere un Recovery per l`Italia dei prossimi anni e rivolto alle prossime generazioni». Secondo lei dovrà essere un esecutivo con ministri solo tecnici o anche politici? «In queste ore mi è tornato in mente un riferimento del passato che ho vissuto da giovane deputato del Pli. Mi riferisco al governo Ciampi, un esecutivo tecnico-politico che fece molto bene all`Italia. Le personalità di
Ciampi e Draghi peraltro sono molto simili, hanno molti punti in contatto».

I leader dei partiti dovrebbero entrare nel governo?

«Non mi permetto di consigliare soluzioni al presidente Draghi. Le ho già detto che il mio modello è Ciampi, che affrontò la crisi gravissima del post Tangentopoli insieme ai partiti. Per intenderci Ciampi seguì una strada molto virtuosa».

Come giudica le mosse del Pd durante questa crisi?

«Fatto salvo il senso di responsabilità che il Pd ha sempre avuto in queste settimane, naturalmente non ho condiviso tutto. La responsabilità di questa situazione grave è chiara a tutti».

I vertici del partito potevano fare di più o meglio?

«Come sempre in politica si poteva fare di più e meglio, naturalmente. Il Pd ha però sulle spalle il peso di una grande responsabilità, che ci impedisce anche solo di pensare mosse troppo azzardate. Siamo nel pieno della pandemia, la mia ossessione resta quella di organizzare una campagna di vaccinazione a tappeto, non quella di cambiare governo».

Il progetto di un`alleanza con M5S e Leu (anche per le prossime elezioni) è più lontano?

«Le posso dire che se si pongono le premesse di un`alleanza fortemente europeista, io ci sono. Per quanto riguarda il futuro non faccio previsioni ma certo se l`alleanza fosse solida, non potrei escludere nulla neanche per gli appuntamenti elettorali».

Con Italia viva cosa succederà? La rottura è insanabile?

«Le responsabilità di una crisi al buio sono evidenti. Temo che questo comportamento renda tutto un po` più difficile anche nel presente».

Il Colle ha allontanato le elezioni, pensa che si corra ancora questo rischio?

«Le risponderei con le stesse parole che ha usato ieri il Presidente Mattarella. Detto questo, le elezioni anticipate sono sempre una possibilità, che io ritengo un rischio per il Paese. Su questo particolare aspetto, dico la stessa cosa da mesi. L`Italia non è nelle condizioni di affrontare un turno elettorale».

 


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