“Nella gestione della vicenda Alitalia, il governo sta dimostrando le sue contraddizioni. Di Maio ha scommesso tutto sulla nazionalizzazione e la costituzione di una cordata.
Oggi, come nel suo stile, spara una cifra a caso, dichiarando che manca il 15% del capitale per chiudere la partita. La verità è che siamo agli sgoccioli e soci non se ne vedono, tanto che i grillini di governo hanno avviato una trattativa con Atlantia. Parliamo della holding che ha il controllo di Autostrade per l’Italia e che, nei mesi scorsi, ha subito un processo mediatico da parte dell’esecutivo in seguito al crollo del Ponte Morandi. Ma allora perché coinvolgerli ora come soci dello Stato in un piano di rilancio di Alitalia?”. Lo dice il senatore Salvatore Margiotta, capogruppo del Pd nella Commissione Lavori pubblici.
“Di Maio solo pochi mesi fa – prosegue Margiotta – dichiarava a proposito dei soci di Atlantia ‘non mi sento umanamente di incontrarli’ e oggi vuole firmare un accordo per farli diventare soci operativi di Alitalia. Nel frattempo passano i mesi, il dossier rimane aperto, si mettono a rischio i conti di una grande azienda strategica e sana come FS, e l’unica cosa che va avanti è l’ennesima proroga del prestito, che grava sui cittadini italiani, e può incappare nella procedura di infrazione UE. Il dossier Alitalia sta diventando una tragica farsa a spese dei contribuenti”.


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