“La più peculiare delle competenze della Commissione per la biblioteca e l’archivio storico del Senato è quella di redigere il piano editoriale dello stesso. Piano presentato nel giugno 2019, ma ancora in attesa di essere approvato dalla Presidenza del Senato. Il risparmio della spesa non ha nulla di virtuoso se non si accompagna alla cura della qualità del lavoro svolto. A ben vedere, in merito al bilancio interno della nostra istituzione democratica, il risparmio sventolato sta già provocando un rallentamento poderoso delle attività di conservazione, ricerca e studio che la nostra assemblea dovrebbe effettuare con la dovuta professionalità e serietà. Ci troviamo nella paradossale e spiacevole circostanza in cui a fronte di delibere che comportano un maggior onere lavorativo, archivisti ed esperti del settore si vedono invece affidati incarichi amministrativi che indeboliscono il settore archivistico.
Per quanto riguarda invece la progressiva apertura alle desecretazioni, avvenuta nel luglio 2020, questa comporta la gestione nella nuova banca dati dell’Archivio di oltre UN MILIONE di immagini scansionate soltanto per la Commissione stragi. Perciò ho richiesto che nella prossima batteria di concorsi si contempli anche la professionalità archivistica. Comunque, anche se riuscissimo ad accelerare i tempi della richiesta dell’on. Casson di desecretazione di 130.000 pagine, la modalità ordinaria di attivazione degli interpelli appare vistosamente inadeguata. Attendo una risposta dalla Presidenza del Consiglio alla proposta di una nuova e più agevole modalità di esame delle richieste di declassifica e, nell’intanto, mi sono attivato per attuare l’ordine del giorno sul segreto archivistico approvato in Commissione istruzione pubblica e beni culturali il 23 novembre scorso”. Così il senatore del Pd Gianni Marilotti, presidente del comitato per la Biblioteca e l’Archivio storico.


Ne Parlano