“Il Partito Democratico voterà il
candidato che speriamo emerga da una larga consultazione e con
una condivisione almeno nell’attuale maggioranza”. Con queste
parole il vice-capogruppo del Pd al Senato Franco Mirabelli,
intervistato da Affaritaliani.it, risponde alla domanda se
condivida l’appello di Carlo Calenda a sostenere la ministra
Marta Cartabia presidente della Repubblica. “Fare nomi in questo
momento ritengo che sia sbagliato e che non si faccia un favore
neanche a chi i proponenti vorrebbero candidare”.
Quanto all’ipotesi Mario Draghi Capo dello Stato, Mirabelli
afferma: “Continuo a pensare che il candidato alla presidenza
della Repubblica debba emergere da un’ampia consultazione e che
fare nomi adesso non aiuti a trovare la soluzione. Ma penso anche
che questo governo abbia di fronte sfide molto importanti e
quindi sarebbe utile che proseguisse la sua marcia per tutto il
2022, sia per il completamento del Pnrr sia per affrontare in
Europa le trattative sulla riforma del Patto di Stabilità”. In
altre parole, meglio se Draghi resta a Palazzo Chigi… “Ritengo
che questo governo stia facendo bene e penso che possa
continuare a servire il Paese “.
Elezioni nel 2023 dunque? “Dobbiamo eleggere un presidente
della Repubblica con un’ampia condivisione e completare la
legislatura. Quindi elezioni nel 2023”. Mirabelli infine boccia
l’ipotesi Silvio Berlusconi Capo dello Stato. “Strada
impraticabile per molte ragioni. Se vogliamo cercare una figura
che garantisca condivisione, nonostante la sua autorevolezza, per
la sua storia degli ultimi trent’anni Berlusconi è un nome
divisivo che non può rappresentare quello sforzo di unità
nazionale che oggi tutti dicono di provare a ricercare”, conclude
il vice-presidente dei senatori del Pd.


Ne Parlano