“Nella Direzione del Pd abbiamo sentito un clima molto molto positivo, la relazione del segretario Letta è stata decisamente convincente su tappe, modi e tempi per scegliere candidate e candidati, sul ruolo centrale del Partito Democratico e sulle alleanze elettorali e soprattutto sui punti fondamentali per il progetto di governo del Paese. La caduta del governo Draghi ha rappresentato una iattura per l’agenda sociale che il Premier Draghi stava mettendo in campo con il ministro Orlando, per sostenere il potere d’acquisto di salari e stipendi, per mettere in campo un salario minimo che parta dalla contrattazione collettiva, per il taglio del cuneo fiscale, per il tavolo con i sindacati finalizzato ad affrontare il nodo dei contratti scaduti, per le ulteriori misure per affrontare caro energia e inflazione. Tutto questo si è bloccato per la scelta irresponsabile di precipitare a elezioni anticipate. Quando vinceremo le elezioni noi ripartiremo proprio da qui: dalla  lotta alla precarietà che riguarda soprattutto i giovani, che avrà un ruolo di assoluto rilievo nel programma di governo”. Lo ha detto a Radio Immagina, la web radio del Pd,  il senatore Antonio Misiani, responsabile nazionale economia e finanza per i Dem. “L’Italia – ha proseguito Misiani – non ha bisogno delle promesse fantasmagoriche in cui eccelle da sempre la destra, ma di proposte serie e dello stesso spirito che ci ha visto riprenderci dopo la pandemia. In gioco c’è anche la collocazione internazionale del nostro Paese: da un lato Meloni e Salvini  che hanno come modelli Polonia, Ungheria e Russia, dall’altro l’Europa forte e unita del Next Generation Eu”.


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